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Cronaca Manfredonia

Chiude la Crap dell'ex Hotel Mandorli: revocata la scia, tre mesi fa l'inaugurazione in pompa magna

Il Comune di Manfredonia ha accertato l'incompatibilità urbanistica del cambio di destinazione d’uso da albergo a struttura socio-sanitaria

Era stata inaugurata in pompa magna solo il 16 novembre scorso ma, a distanza di tre mesi, il Comune di Manfredonia ha annullato, in autotutela, la Scia edilizia rilasciata per la Comunità Riabilitativa Assistenziale Psichiatrica Potenziata Dedicata ‘Zeus’ aperta nella frazione Montagna, in località Ruggiano.

La struttura, dotata di 20 posti letto, realizzata all’interno dell’ex Hotel dei Mandorli, era già operativa. La revoca, di fatto, comporta la chiusura della Crap dedicata ai pazienti psichiatrici autori di reato, gestita dal Consorzio Metropolis, in zona rappresentato da Damiano D’Ambrosio, responsabile per l’area di Foggia, ex assessore del Comune di Manfredonia ai tempi di Riccardi. 

Per lui, un’altra gatta da pelare dopo che il suo nome era recentemente saltato fuori in un’indagine di tutt'altro tipo. È una brutta tegola anche per Regione Puglia e Asl Foggia, alla quale è affidata la direzione sanitaria.

Al taglio del nastro posavano il presidente Michele Emiliano e il dg Antonio Nigri, accanto alla commissaria prefettizia Rachele Grandolfo che gestisce provvisoriamente il Comune. Più che un “passo di civiltà”, come lo definì il governatore, rischia di rivelarsi un passo falso.  

La segnalazione certificata di inizio attività presentata a gennaio del 2023, secondo il dirigente del Settore Urbanistica, Giuseppe Di Tullo, che ha firmato il provvedimento, è “affetta da dichiarazioni erronee ed incomplete circa il regime giuridico applicabile all’intervento edilizio di cambio di destinazione d’uso senza opere”.

A febbraio dell’anno scorso, il suo ufficio aveva già disposto la sospensione dei lavori e aveva richiesto integrazioni documentali, prodotte dal Consorzio Metropolis.

La nuova destinazione d’uso, riconducibile all’erogazione di servizi socio assistenziali, sarebbe incompatibile con la destinazione urbanistica dell’area su cui ricade l’immobile oggetto di una concessione edilizia rilasciata nel 1980 per la realizzazione di un albergo, previo nulla osta della Regione Puglia. I terreni sono destinati a un insediamento di tipo turistico alberghiero e una particella è destinata a impianti sportivi a ciclo aperto con vincolo di inedificabilità.

Altro rilevante rilievo mosso dal Servizio Urbanistica concerne l’omessa indicazione del regime vincolistico: i suoli ricadono, infatti, nella perimetrazione definitiva del Parco Nazionale del Gargano, in area sottoposta a vincolo idrogeologico e in zona sottoposta a vincolo Iba – Important Bird Area Promontorio del Gargano e Zone Umide della Capitanata.

In tal caso, l’efficacia della Scia è condizionata alla previa acquisizione di pareri e atti di assenso di enti e autorità preposti alla gestione dei vincoli.

Ma il dirigente evidenzia che, “in ogni caso, la mancanza di conformità urbanistico-edilizia del mutamento d’uso funzionale non consente l’avvio dell’istruttoria sotto l’aspetto paesaggistico”.

L'ingegner Di Tullo ha giudicato erronea anche la qualificazione giuridica dell’intervento (“cambio di destinazione d’uso senza opere all’interno della stessa categoria funzionale da D2 a D4”), in quanto “comporta un mutamento d’uso urbanisticamente rilevante, stante il passaggio tra diverse categorie funzionali”. L’intervento non sarebbe riconducibile al regime della manutenzione straordinaria, come invece affermato nella Scia.  

A settembre, era insorto il Comitato Pro Montagna, costituito dai residenti delle frazioni di San Salvatore, Tomaiuolo e Ruggiano. Tramite avvocato, avevano sollecitato l’esercizio dei poteri di verifica da parte dell’amministrazione “circa l’esistenza di dichiarazioni mendaci nelle fasi dell’iter amministrativo”.

L’allora sindaco Gianni Rotice, con due distinte note datate 29 settembre e 26 ottobre, aveva chiesto con “estrema urgenza” verifica e riscontro all’ingegnere Di Tullo, alla luce della nota del comitato, valutando, nel caso, anche la sospensione e la revoca delle eventuali autorizzazioni rilasciate dall’ente.

Anche la società San Francesco di Cerignola aveva invitato il Comune ad esercitare i poteri di vigilanza urbanistico-edilizia.  

L'ente, peraltro, aveva contestato che l’indicazione della data di inizio lavori (16 dicembre 2022) fosse antecedente alla presentazione della Scia, ma pare si trattasse solo di un refuso, e il Comune ne ha preso atto.

L’intervento “non risulta conferme alla disciplina urbanistico-edilizia vigente”. Le osservazioni del Consorzio Metropolis non sono state giudicate idonee a superare le ragioni che hanno determinato l’avvio del procedimento di annullamento in autotutela della Scia e sono state rigettate.

Secondo il dirigente, non vi è alcun dubbio che la Crap dedicata ai pazienti autori di reato ad elevata complessità rientri tra le strutture socio-sanitarie soggette al rilascio di autorizzazione alla realizzazione. Presupposto per il rilascio dell’autorizzazione, secondo la legge regionale in materia del 2017, è la “conformità dell’intervento alla normativa urbanistica ed edilizia” vigente sul territorio.

Le Crap “possono essere insediate in zone territoriali compatibili con la funzione socio-sanitaria e/o assistenziale, ciò che non può ritenersi verificato nel caso di specie, non sussistendo la conformità urbanistica della realizzazione della Crap potenziata con riferimento sia all’attuale destinazione urbanistica dell’area (zona turistico.alberghiero), sia alla destinazione d’uso dell’edificio (albergo)”, si legge nell’atto.

“Sussiste certamente l’interesse pubblico a non consentire l’insediamento di una struttura socio-sanitaria in immobile destinato ad uso turistico-alberghiero – osserva il dirigente -, vieppiù riveniente da una variante puntuale al precedente Piano di Fabbricazione che qualificava l’area originariamente come agricola e che ha trovato unica giustificazione nel perseguimento della valorizzazione turistica della Località Montagna”.

Non risulta rilevante, a detta del Servizio Urbanistica, neanche il perseguimento dell’interesse pubblico sotteso alla delibera di Giunta Regionale del 2022 che “si limita ad individuare la necessità di istituire una nuova Crap nel territorio della provincia di Foggia, interesse quest’ultimo che può essere perseguito anche in ambito sovracomunale e comunque in struttura compatibile sotto il profilo urbanistico-edilizio con le prescrizioni del Prg vigente nel Comune di Manfredonia”.

L’annullamento della Scia annulla anche la segnalazione certificata di agibilità. Il provvedimento può essere comunque impugnato davanti al Tar Puglia.

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