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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Incassavano risarcimenti per finti incidenti: il 'Sistema' degli avvocati Mongelli svelato grazie a un notaio

Con gli avvocati Michele e Alessandro Mongelli, sono stati arrestati Antonio Stanchi e Michele Tricarico, la cui moglie, Elisa Rita Russo, ha l'obbligo di presentarsi presso la Questura di Foggia tutti i giorni.

Falsità materiale ed ideologica, false attestazioni a pubblico ufficiale, fabbricazione di documenti falsi e false testimonianze: sono queste le ipotesi di reato che il 25 ottobre hanno portato all'arresto dei fratelli Michele e Alessandro Mongelli, avvocati del Foro di Foggia, indagati nell'inchiesta dei risarcimenti ottenuti per incidenti stradali mai avvenuti, con la complicità di Antonio Stanchi classe '84 e dei coniugi Michele Tricarico classe '81 ed Elisa Rita Russo classe '85, che dietro retribuzione e in possesso di documenti di riconoscimento contraffatti, hanno reso false dichiarazioni a un pubblico ufficiale in merito alla loro identità.

Una "collaudata, rodata e pervasiva attività delinquenziale" - si legge nelle carte del Gip Antonio Sicuranza - che attraverso la falsificazione di patenti e documenti d'identità, aveva consentito ai fratelli avvocati di incassare, in luogo dei loro clienti, i risarcimenti dovuti dalle compagnie di assicurazione, che venivano liquidati in sede stragiudiziale o a seguito di sentenze di condanna emesse dagli organi giurisdizionali.

Oltretutto, di trarre in inganno il notaio.

Le indagini della Squadra Mobile, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, sono scattate all'indomani della denuncia-querela formulata da un notaio nei confronti dei due avvocati, con i quali, fino a dicembre 2022, aveva stipulato 37 procure speciali per l'incasso di svariate somme di denaro liquidate in via giudiziale e stragiudiziale in favore dei fratelli di 41 e 43 anni, nominati dai loro 'clienti'.

Il notaio avrebbe cominciato ad insospettirsi quando Alessandro Mongelli le ha chiesto il rilascio di due procure speciali per la riscossione di una cospicua somma di denaro liquidata con sentenza della Corte di Appello di Bari, titolo giudiziale con la quale una compagnia assicurativa era stata condannata a risarcire madre e figlio per il danno subito durante un incidente, in seguito al quale era deceduto un loro familiare.

Il funzionario ha notato che la fotografia della carta d'identità che l'avvocato le aveva inviato tramite posta elettronica, corrispondesse in realtà ad un'altra persona da quella presente nel suo ufficio. 

Da un ulteriore controllo delle procure speciali rilasciate fino a quel momento, il notaio si è accorto di essere stato raggirato e che nel suo studio, in moltissime occasioni, i legali avevano indotto i loro assistiti a stipulare false procure speciali in favore di persone diverse. 

Il 7 febbraio, il pubblico ufficiale ha richiesto l'intervento della polizia in quanto, presso il suo studio notarile, l'avv. Alessandro Mongelli si era presentato con un cliente per chiederle la stipula di un'altra procura speciale di una somma di oltre 5mila euro. La patente di guida del soggetto in sua compagnia, identificato successivamente nella persona di Antonio Stanchi, era palesemente falsa.

All'arrivo dei poliziotti, Antonio Stanchi ha fornito per tre volte false generalità. Verrà identificato poco dopo negli uffici della Squadra Mobile con la sua vera carta d'identità.

Dagli accertamenti di natura tecnica effettuati sul cellulare dell'indagato, sono emersi elementi probatori utili a ricostruire la filiera dell'attività criminale degli indagati.

Difatti, è emerso che Antonio Stanchi testimoniasse per conto dei Mongelli in alcuni procedimenti, addirittura spacciandosi per un altro.

Anche i coniugi Michele Tricarico ed Elisa Rita Russo hanno partecipato al 'Sistema' messo in piedi dagli avvocati per il rilascio di quindici procure speciali. In buona sostanza l'avv. Alessandro Mongelli, prima di recarsi presso l'ufficio notarile, anticipava le operazioni inoltrando via mail i documenti falsi. Per la predisposizione degli atti pubblici, si presentava sempre con un soggetto diverso dal reale delegante.

Inoltre, come è emerso dalle carte dell'inchiesta, l'avvocato Alessandro Mongelli, con la collaborazione del fratello Michele, di Tricarico e di altri soggetti non identificati, si adoperava per recuperare veicoli, e, verosimilmente, denunciare falsi sinistri.

"Sto cercando una macchina di quelle che non la trovo, l'ho trovata bianca....come dobbiamo fare...e la dobbiamo trovare....come la trovo....ma ci vuole tempo? Alessandro se la trovo adesso gliele faccio adesso due fotografie. Che ci metto! e non la puoi nera? La scurisci tu"

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