Proroga Amica: l’appoggio di Capitanata Futura a Mongelli
Francesco Pastore: “Ci auguriamo che il sindaco Mongelli prosegua nella strada della riorganizzazione aziendale e di miglioramento del servizio a partire dall'accordo con AMIU”
La recente pronuncia del magistrato della sezione fallimentare, con cui viene esteso per altri 15 mesi l'esercizio provvisorio della gestione aziendale in fallimento, lascia attoniti e sconcertati.
Il comune con fatica aveva raccolto l'aiuto teso dall'azienda municipale di Bari, che grazie alla sensibilità istituzionale del suo sindaco Michele Emiliano era riuscita a convincere i lavoratori a scegliere tra due soluzioni, entrambe coerenti verso una più equilibrata gestione del personale, in linea con la media nazionale di settore e soprattutto in linea con il buon senso.
Come già emerso nella sentenza dichiarativa di fallimento, alcuni aspetti organizzativi dell'azienda Amica ne hanno pesantemente condizionato la progressiva rovina, fino a portarla al fallimento.
Le assunzioni facili e le promozioni elargite a partire dal 2008 hanno generato un paradosso in cui in un'azienda deputata alla raccolta e trattamento dei rifiuti cittadini c'è il rapporto scellerato di un operaio per n. 10 tra funzionari, impiegati e dirigenti.
Porre un termine a questa situazione è la precondizione per qualsiasi processo di ricostruzione dell'azienda e per restituire ai cittadini quel servizio che a buona ragione reclamano, visto anche l'aumento della TARSU.
Ci auguriamo che il sindaco Mongelli prosegua nella strada della riorganizzazione aziendale e di miglioramento del servizio a partire dall'accordo con AMIU.
Occorre immediatamente intraprendere un percorso virtuoso che consenta di avere un servizio efficiente che non solo non pesi sulle casse comunali, ma consenta anche di aprire prospettive favorevoli dal punto di vista economico, atteso che la gestione efficiente dei rifiuti in molti centri è fonte di reddito per i comuni anziché di spreco.
Insieme ad altre associazioni nei prossimi giorni verrà proposta l'organizzazione di una grande mobilitazione, anche a tutela dei tanti lavoratori ingannati in passato con promozioni e assunzioni economicamente insostenibili.