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Lunedì, 29 Aprile 2024
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"Maria Francesca torni a ballare". Scatta la solidarietà delle famiglie: "Se non è inclusiva, non è una scuola”

La vicenda dell'aspirante ballerina con sindrome di Down estromessa dal saggio di danza ha indignato e commosso al tempo stesso la città. Tanto da indurre un gruppo di mamme, le cui figlie frequentano la scuola incriminata, a scrivere una lettera aperta e a chiedere il necessario restart

La vicenda di Maria Francesca, la piccola aspirante ballerina con sindrome di Down estromessa dal saggio di danza (qui la storia), ha indignato e commosso al tempo stesso la città. Al punto da spingere un gruppo di mamme, le cui figlie frequentano la scuola di danza incriminata, a scrivere una lettera aperta.

“Ecco spiegato perché quest’anno non abbiamo incrociato il sorriso di Francesca nella sala d’attesa: cambio di turno, cambio di orario, cambio di giorni. E continuavamo a domandarci perché Francesca non avesse ripreso la danza. Era semplicemente stata trasferita in un altro corso. Questa è l’occasione per testimoniare ai suoi genitori il nostro affetto”, spiegano.

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“La foto di Francesca nella sua camera, vestita da ballerina, con le braccia in una delle tipiche mosse imparate dalle nostre bambine commuove e lascia inquieti tutti i genitori e tutte le sue compagne. Giunga il nostro abbraccio fortissimo a Francesca e ai suoi genitori in questa giornata in cui la loro storia ha avuto risonanza mediatica”, aggiungono.

“Non conosciamo i dettagli, ma parliamo con la consapevolezza di chi dedica tanto tempo ad accompagnare su e giù per la città le proprie figlie ai corsi di danza, di chi trascorre tanto tempo ad attenderle nella sala d’attesa e si augura che escano con il sorriso, di chi sacrifica le scelte su nuovi acquisti, pur di non far mancare loro tutto il corredo necessario per il saggio di danza di fine anno”.

“Chiediamo vivamente ai genitori di riaccompagnare Francesca a danza”, scrivono. “Nella stessa scuola si! Perché ci sono le sue amiche ad attenderla e perché certamente questa circostanza merita un restart. Confidiamo che le insegnanti garantiscano la partecipazione al balletto! Una scuola non inclusiva, non è una scuola”, concludono.

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