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Omobilesbotransfobia, gay e transgender discriminati e derisi: una legge in Puglia per tutelare le vittime

Prosegue la discussione negli uffici delle commissioni di via Gentile a Bari, sede della Regione Puglia, sulla proposta di legge di Donato Metallo a tutela dei diritti di transgender, omesessuali e lesbiche. "E' necessaria"

Quest’oggi, in seduta congiunta, le commissioni III e VI presiedute da Mauro Vizzino e Donato Metallo, sono tornate a riunirsi per raccogliere contributi, osservazioni e suggerimenti in merito alla proposta di legge ‘Disposizioni per garantire il principio di pari opportunità e di parità di trattamento in riferimento all’orientamento sessuale, all’identità di genere e alle variazioni nelle caratteristiche di sesso’, la 'omobilesbotransfobia', di cui Metallo è primo firmatario. 

Alla presenza dell’assessore regionale al Welfare Rosa Barone, hanno espresso il loro punto di vista sulla tematica in questione, i rappresentanti delle associazioni per la tutela dei diritti Lgbti, delle federazioni di ispirazione cristiana e movimenti cattolici e studiosi della cultura delle differenze. Più specificatamente sono intervenute le associazioni Consulta regionale aggregazioni laicali, Agedo Lecce, Movimento Spiritualità ‘Vivere In’, TGenus per la tutela dei diritti delle persone transessuali e transgender, Federazione Consultori d’ispirazione cristiana, per i diritti Lgbti, Provita e Famiglia, Azione Cattolica Italiana Puglia, il professore associato di psicologia clinica dell’Università di Bari Alessandro Taurino e la consigliera all’attuazione del programma della Regione Puglia Titti De Simone.

I referenti delle associazioni di persone a cui è destinata la legge, condividono il percorso legislativo regionale a tutela dei loro diritti e considerano di assoluta importanza l’impegno a promuovere e coadiuvare diverse misure nell’ambito delle proprie competenze, al fine di garantire pari opportunità, valorizzare le differenze, prevenire e contrastare le discriminazioni, il bullismo e il cyber-bullismo, contrastare gli stereotipi e i pregiudizi motivati dall’orientamento sessuale, dall’identità di genere o da variazioni nelle caratteristiche di sesso.

Dal fronte dei movimenti e associazioni cattoliche è giunto l’invito a focalizzare il testo normativo sulla discriminazione nel senso generale del termine, considerando al contrario discriminatoria l’attenzione solo verso le differenze provenienti dall’orientamento sessuale. Il testo è stato condiviso anche dallo studioso della cultura delle differenze, ritenendo che i costrutti sono scientificamente fondati, trattandosi di norme che vanno nella direzione della promozione dei diritti civili.

“I nostri figli sono parte del mondo, non un mondo a parte”. Per Metallo è la frase più significativa tra quelle pronunciate oggi nell’Aula del Consiglio regionale di via Gentile. ‘Siamo genitori di ragazze e ragazzi omosessuali o transgender, e vi chiediamo di rimuovere ogni forma di ignoranza e discriminazione di cui sono vittime, partendo proprio dalle famiglie che ahimè non sempre hanno gli strumenti per affrontare adeguatamente le situazioni. Ecco perché questa legge non è solo importante, ma necessaria’ il commento Gianfranca Saracino, presidente di Agedo Lecce, l’associazione dei genitori di ragazze e ragazzi omosessuali e transgender, intervenuta oggi nella seduta congiunta di III e VI Commissione.

“È un quadro preciso: intimo perché riguarda le mura domestiche, ma universale perché parla di tutte le famiglie che affrontano il tema con i propri figli. Abbiamo chiuso così le sedute dedicate alle audizioni, e potremo passare alla fase di discussione della proposta e della presentazione di eventuali emendamenti prima di approdare in Consiglio. Ovviamente spero che la norma possa essere approvata velocemente, perché è il frutto di oltre un anno di lavoro svolto con le persone e le organizzazioni che quotidianamente si battono per i diritti della comunità Lgbtiq+. Persone che vivono ogni giorno sulla propria pelle paure e discriminazioni, solitudini e barriere di accesso ai diritti. Adesso la palla passa ai commissari, ovvero ai consiglieri e alle consigliere delle commissioni Sanità e Cultura, che dovranno discutere, emendare ed eventualmente approvare la proposta di legge contro l’omobitransfobia, per poi farla passare alla discussione finale in Consiglio regionale. Considerando che è stata già sottoscritta da oltre la metà del Consiglio (tra cui la presidente del Consiglio e il suo vice, il capogruppo del Pd, tre assessore e un consigliere dell’opposizione), la proposta dovrebbe già passare” evidenzia Metallo in una nota stampa.

‘Sarebbe un segnale importante per tutte e tutti i pugliesi, di credibilità politica e istituzionale” ha detto Titti De Simone, consigliera all’attuazione del programma del presidente Emiliano, anche lei tra gli auditi. “La realizzazione di una legge regionale contro l’omobitransfobia era presente già nel programma del 2015, e di nuovo in quello del 2020. Approvarla non solo ci metterebbe al pari con le altre Regioni, ma contribuirebbe a ricostruire la fiducia tra cittadini e istituzioni di cui tanto al politica e la società hanno bisogno” ha concluso De Simone.

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