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Lunedì, 29 Aprile 2024
TEATRO GIORDANO / Centro - Cattedrale / Piazza Cesare Battisti

Il 'Giordano' escluso dall'elenco dei Teatri storici: "Grave mancanza che va colmata quanto prima"

La sindaca di Foggia Episcopo e l'assessora alla Cultura Amatore commentano l'esclusione del Teatro comunale dall'elenco approvato dalla Camera. Questa mattina hanno inviato una comunicazione al ministro Sangiuliano: "Con i suoi quasi 200 anni di storia crediamo sia palesemente titolare per essere riconosciuto come monumento"

“Apprendiamo, con rammarico, dell’esclusione del Teatro Giordano dall’elenco dei teatri storici italiani approvato alla Camera. Ci siamo immediatamente attivati per far sì che anche il nostro teatro riceva il dovuto riconoscimento”. Lo affermano la sindaca di Foggia, Maria Aida Episcopo, e l’assessora alla Cultura, Alice Amatore, che questa mattina hanno inviato una comunicazione al Ministro Sangiuliano per perorare la causa.

Presentata il 23 marzo 2023, la proposta di legge è stata approvata lo scorso 3 aprile dalla Camera dei Deputati e prevede il riconoscimento di “monumento nazionale”, per i teatri la cui edificazione risalga ad almeno 100 anni o quelli la cui programmazione sia rivolta ad attività di spettacolo dal vivo con il concorso finanziario pubblico. 

“Facciamo appello - spiegano Episcopo e Amatore - sia al ministro che ai parlamentari della nostra città e della nostra provincia affinché anche il Teatro Giordano possa ricevere il giusto e doveroso riconoscimento di monumento nazionale. Con i suoi quasi 200 anni di storia, un riferimento prestigioso a livello internazionale e la bellezza della sua facciata e dei suoi spazi interni, a iniziare dalla splendida Sala Fedora, crediamo sia palesemente titolato per essere riconosciuto come monumento. Ci affidiamo alla sensibilità del Governo e dei nostri parlamentari per far sì che si rimendi a questa mancanza quanto prima. Un gesto doveroso per il valore artistico e simbolico che il “Giordano” esprime”.

“Il Teatro “Umberto Giordano” di Foggia è di certo un teatro storico e, quando arriverà al Senato la proposta di legge sulla dichiarazione di monumento nazionale da conferire ai teatri storici italiani, sarà bene che i parlamentari foggiani e pugliesi tengano gli occhi e le orecchie bene aperti affinché non si aggiungano errori al pasticcio che è già stato combinato alla Camera dei Deputati”.

Il commento di Raffaele Piemontese

“Il Teatro Umberto Giordano' di Foggia è di certo un teatro storico e, quando arriverà al Senato la proposta di legge sulla dichiarazione di monumento nazionale da conferire ai teatri storici italiani, sarà bene che i parlamentari foggiani e pugliesi tengano gli occhi e le orecchie bene aperti affinché non si aggiungano errori al pasticcio che è già stato combinato alla Camera dei Deputati.

Dal dibattito parlamentare di mercoledì 3 aprile scorso, che era il giorno in cui a Montecitorio si discutevano anche le mozioni di sfiducia contro i ministri Matteo Salvini e Daniela Santanché, si capisce che la proposta di legge per la Dichiarazione di monumento nazionale di teatri italiani non è una cosa seria.

Molti deputati sono intervenuti, sia in Commissione che in Aula, censurando un iter scombinatissimo, per cui, dai 46 iniziali, i teatri da dichiarare monumento nazionale sono diventati 410 perché, ogni tanto, accorgendosi di quello che stava succedendo, si alzava un deputato per fare aggiungere questo o quel teatro”.

Come hanno detto tanti parlamentari, a partire dall’ex segretario nazionale del Pd e presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, una buona idea ha partorito una pessima legge, fatta di un lungo, inutile elenco, quando sarebbe bastato individuare dei criteri oggettivi e disporre di conseguenza la dichiarazione di monumento nazionale.

Lo stesso relatore della proposta di legge, il deputato di Fratelli d’Italia, Federico Mollicone, ha concluso affermando che basterà che i soggetti interessati scrivano al Ministero o al sindaco o al direttore del teatro o a un comitato promotore. Con questi requisiti che abbiamo messo noi nella legge e con i criteri che sono nella legge tutti verranno inseriti - nessuno escluso - purché abbiano i requisiti previsti dalla legge”.

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