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Lunedì, 29 Aprile 2024
Calcio

Foggia-Avellino 1-3: le pagelle dei rossoneri

Fioccano gli errori, difesa inguardabile. Poche colpe da imputare ai nuovi. Millico firma il primo gol, ma non basta

FOGGIA (4-2-3-1) Perina 6; Salines 4,5 (27’st Vezzoni 5,5) Riccardi 4,5 Carillo 4,5 Rizzo 4,5; Marino 5,5 (26’st Fiorini 5) Tascone 5,5 (36’st Martini s.v.); Tonin 5,5 Schenetti 4 Millico 6,5; Santaniello 5,5 (10’st Embalo 3). A disposizione: De Simone, Nobile, Vacca, Pazienza, Antonacci, Agnelli, Odjer, Papazov, Rossi, Idrissou, Brancato. Allenatore: Coletti 4,5

AVELLINO (3-5-2) Ghidotti 7; Cancellotti 6,5 Rigione 6 Cionek 7; Ricciardi 7 De Cristofaro 6,5 Palmiero 6 Armellino 6,5 (1’st Lores Varela 6), Tito 6,5; Gori 7 (45’st Marconi s.v.) Sgarbi 6,5 (39’st D’Angelo s.v.). A disposizione: Pane, Pizzella, Russo, Mulè, Dall’Oglio, Marconi, Llano, Liotti, Casarini. Allenatore. Pazienza 7

Arbitro: Emmanuele 6,5

Assistenti: Cerilli 6,5 – Porcheddu 6,5

La cronaca della partita 

Perina 6 – Premessa: i nuovi sono gli unici a poter richiedere una dose generosa di indulgenza. Nel caso del portiere ci sono anche i meriti di aver evitato – anche per la scarsa freddezza degli avversari – che il passivo si facesse più indecoroso.

Salines 4,5 – La quantità delle discese non trova mai il conforto della qualità. Per una volta si dimentica totalmente di essere un terzino e, quindi, di curare la fase difensiva. Dalle sue parti l’Avellino costruisce la qualunque, compresa l’azione del terzo gol (27’st Vezzoni 5,5 – Entra a giochi fatti. Non è di certo lui a poter mutare i destini delle due squadre. Come chiedere a un oss di ricostruire un legamento rotto).

Riccardi 4,5 – Coletti lo preferisce a Fiorini, perché (immaginiamo) contro due punte fisiche un difensore di ruolo non basta. Per un tempo a lui è affidata quasi in esclusiva l’avvio di ogni azione. Si presta con diligenza, ma il piede non è proprio dei più delicati. In difesa si balla e di brutto, soprattutto nel secondo tempo quando i quattro lì dietro improvvisano come in una jam session di jazzisti, ma con gli strumenti scordati e senza la minima armonia.  

Carillo 4,5 – Il corner da cui nasce il gol lo vede rientrare in area di corsa, dopo aver ricevuto un colpo ed essere uscito dal campo. Episodio che forse incide anche sulle marcature. Chissà. Ma sono quisquilie in una partita infarcita di errori. Nella ripresa si prende lui la briga di impostare dal basso. Porta palla senza la minima idea di cosa fare. Problema condiviso un po’ con tutti.  

Rizzo 4,5 – Se anche il giocatore più lucido e tra i più performanti della squadra commette errori oratoriali, allora, signori, siamo davvero alla frutta. Fa quasi tenerezza vederlo disorientato sia palla al piede che nella fase difensiva.

Marino 5,5 – Ha il piede caldo e per poco non propizia il 2-0. Nel primo tempo, pur tra le tante criticità, è quello che fa girare meglio la palla. Pecca in fase difensiva, suo antico cruccio. Sparisce nella ripresa (26’st Fiorini 5 – L’approccio è di chi non eccede in personalità. Tocca pochi palloni e li sbaglia tutti).

Tascone 5,5 – In impostazione pasticcia un po’, ma resta comunque uno dei più lucidi, il che è incoraggiante fino a un certo punto, se si pensa che il Foggia lo ha ufficializzato venerdì sera (36’st Martini s.v.).

Tonin 5,5 – Parte benissimo con una gran giocata che ispira il gol di Millico. Evento che lo esalta, forse un po’ troppo e lo induce a forzare spesso la giocata anche quando non sarebbe il caso.

Schenetti 4 – In una squadra dai collegamenti precari finisce per esserne l’emblema. Non si accende mai e sbaglia praticamente tutto, come quando gestisce male una ripartenza infilandosi nell’imbuto centrale piuttosto che scaricare su Millico. Nella ripresa la sensazione è che in campo ci sia un cartonato a grandezza naturale al suo posto.

Millico 6,5 –Un gol e un assist in due partite hanno sortito il nulla e non di certo per colpe sue. Chissà se si starà già pentendo della scelta fatta poche settimane fa.

Santaniello 5,5 – L’uno-due con Tascone non perfezionato aziona il raddoppio irpino. Peccato, perché fino a quel punto (e anche nei minuti successivi, per la verità) gioca una partita più che accettabile. Abile nel lavoro di sponda, gli manca la freschezza in fase conclusiva. Arriverà, si spera (10’st Embalo 3 – Per l’ennesima volta, mostra un approccio quanto meno rivedibile da subentrante. Chiude la sua già non indimenticabile serata con una entrata sconclusionata, a voler essere generosi nel giudizio).

Coletti 4,5 – In sala stampa fa mea culpa, si rimette nelle mani della società chiamata comunque a ingaggiare un allenatore nuovo per ragioni di patentino. Da capire se la nuova figura dovrà essere solo un ‘garante’ del duo ‘dezerbiano’ o una guida reale. La sensazione è che al di là dei concetti e principi proposti (sicuramente coraggiosi) serva qualcos’altro. Proporre un calcio così complesso in una squadra in gravi difficoltà psicologiche difficilmente può portare benefici. Forse, occorreva dargli quella chance a inizio stagione, non adesso. Ennesima scelta infelice della società.

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