rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Calcio

Millico illude, poi l’Avellino passeggia allo ‘Zac’: crisi senza fine per il Foggia

Prosegue il momento no dei satanelli che subiscono la terza sconfitta consecutiva in campionato. La rete dell’ex Ascoli porta avanti i satanelli, poi Cionek e Gori ribaltano il risultato. Nella ripresa Ricciardi fa tris. Espulso Embalo nel finale

Il tempo (non ne passerà molto) dirà se l'esperienza di Coletti sulla panchina del Foggia sia già destinata a finire negli archivi. Se così fosse, sarà catalogato senza dubbio tra le meteore e affatto belle da raccontare. Con l'Avellino serviva una partita praticamente perfetta per vincerla, è vero, ma quanto visto allo 'Zaccheria' è oltremodo preoccupante. L'avvio positivo - suggellato dal gol di Millico - ha illuso nuovamente, tanto quanto quello di Giugliano. Poi sono emerse tutte le fragilità tecnico-tattiche della squadra, che soprattutto nella ripresa è sembrata un collettivo di dilettanti allo sbaraglio per la prima volta messi su un campo di calcio. Ringrazia la squadra di Pazienza, alla quale è bastato fare il compitino per prendere i tre punti e proseguire la rincorsa alla Juve Stabia. Sulla classifica dei satanelli, invece, è meglio non indugiare. 

PRIMO TEMPO – Lo Zaccheria è di nuovo aperto al pubblico, ma se non fosse per il “chiasso” della Curva Sud, si farebbe fatica a intuire la differenza rispetto alle gare a porte chiuse. La ‘Nord’ è in sciopero, mentre in Gradinata i presenti sono oggettivamente pochi. Insomma, se non è il minimo stagionale gli va molto vicino. Coletti-Vacca si giocano quello che per molti è la loro ultima chance e forse anche per questo in campo vanno tutti i volti nuovi del mercato, compresi Santaniello, Perina e Tascone, annunciati in settimana. Le novità nel 4-2-3-1 sono due: Riccardi in mezzo alla difesa con Carillo e Tonin esterno alto nel trio di trequartisti alle spalle di Santaniello. Pazienza conferma in blocco quella che è ormai la formazione tipo, con Gori al posto dello squalificato Patierno, la cui mancanza non sarà avvertita dagli irpini. L’avvio, però, è esclusivamente di marca rossonera. Pronti via, e Ghidotti deve subito raccogliere un pallone in fondo al sacco. Il gol lo segna Millico, con il classico movimento a rientrare e conclusione di destro deviata da Rigione. Ma è bella l’azione, con Tonin che riceve palla, salta un uomo e apre il campo con l’esterno destro per l’ex Ascoli. È il 4’. Cinque giri di lancette più tardi l’Avellino potrebbe pareggiare con il foggiano De Cristofaro, che penetra bene in area, ma ciabatta. Gli inserimenti delle mezzali sono una delle armi a cui si affida Pazienza, soprattutto quando il Foggia non riesce a ricompattarsi a dovere sui palloni persi. Armellino e De Cristofaro lavorano su Marino e Tascone (buono l’avvio), con Schenetti e Palmiero che si annusano a ridosso del trio difensivo irpino. È però un Foggia che non dispiace, almeno nella prima parte. Un altro tiro deviato, stavolta è Marino a calciare, costringe Ghidotti al paratone per scongiurare il raddoppio rossonero. Classico caso da sliding doors, perché due minuti più tardi (13’) Cionek sorprende tutti sugli sviluppi di un corner e giubila Perina. Pari e patta. Ma l’episodio sfavorevole non cambia la sceneggiatura. Il Foggia prova a fare la partita, con tutti i limiti tattici e, volendo, anche tecnici di alcuni. L’Avellino ha la maturità (e la forza) per attendere e ripartire, provando ad approfittare delle concessioni altrui. Che non tardano ad arrivare: il raddoppio arriva proprio sul tentativo di costruzione dei satanelli. Il “dai e vai” che Tascone imbastisce con Santaniello fallisce nell’atto finale, la ripartenza irpina è letale. Gori non può sbagliare davanti a Perina.

SECONDO TEMPO – L’agognata reazione non si palesa. Gori potrebbe bissare quasi subito, con un colpo di testa (al centro dell’area di rigore desolatamente deserta) che muore a un nulla dal palo sinistro della porta di Perina. È un campanello d’allarme. Perché il Foggia si spegne. Il palleggio si fa sempre più sterile, gli errori tecnici aumentano, le incomprensioni non si contano. Gli uomini di Pazienza ringraziano, perché possono giocare con una tranquillità quasi imbarazzante. Anche il terzo gol nasce da una ripartenza che si sviluppa sul fronte mancino degli irpini e che Ricciardi – giunto indisturbato – finalizza sul lato opposto. Tre a uno e gara che di fatto va in ghiaccio. Gli innesti di Fiorini e Vezzoni (e prima ancora di Embalo) non possono avere la pretesa di cambiare la storia del match. Perina nega il poker ai ‘lupi’ e la doppietta a Gori sull’ennesima ripartenza. Il rosso a Embalo (entrataccia su Palmiero) chiude nel peggiore dei modi l’ennesima serata no di questo inizio di 2024.

Foggia-Avellino 1-3: il tabellino

FOGGIA (4-2-3-1) Perina; Salines (27’st Vezzoni), Riccardi, Carillo, Rizzo; Marino (26’st Fiorini), Tascone (36’st Martini); Toni, Schenetti, Millico; Santaniello (10’st Embalo). A disposizione: De Simone, Nobile, Vacca, Pazienza, Antonacci, Agnelli, Odjer, Papazov, Rossi, Idrissou, Brancato. Allenatore: Coletti

AVELLINO (3-5-2) Ghidotti; Cancellotti, Rigione, Cionek; Ricciardi, De Cristofaro, Palmiero, Armellino (1’st Lores Varela), Tito; Gori (45’st Marconi), Sgarbi (39’st D’Angelo). A disposizione: Pane, Pizzella, Russo, Mulè, Dall’Oglio, Marconi, Llano, Liotti, Casarini. Allenatore. Pazienza

Arbitro: Emmanuele di Pisa

Assistenti: Cerilli di Latina – Porcheddu di Oristano

Quarto ufficiale: Pezzopane dell’Aquila

Marcatori: 4’pt Millico (F), 14’pt Cionek (A), 28’pt Gori (A), 19’st Ricciardi (A)

Ammoniti: De Cristofaro (A), Marino (F), Tascone (F), Cionek (A), Ricciardi (A)

Espulsi: 40’st Embalo (F) per gioca

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Millico illude, poi l’Avellino passeggia allo ‘Zac’: crisi senza fine per il Foggia

FoggiaToday è in caricamento