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Domenica, 28 Aprile 2024
Calcio

Benevento-Foggia 1-0: le pagelle dei rossoneri

Difesa protagonista, in negativo, nell'azione del gol. Millico ispirato, Schenetti no

BENEVENTO (3-4-3) Paleari 7; Berra 6,5 Terranova 6,5 Capellini 6; Improta 6 Nardi 6,5 Pinato 6 Simonetti 6,5; Ciciretti 5,5 (11’st Ciano 5,5) Lanini 7 (17’st Carfora 6) Bolsius 5,5 (17’st Marotta 6) A disposizione: Nunziante, Manfredini, Benedetti, Masciangelo, Karic, Kubica, Ferrante, Agazzi, Rillo, Viscardi, Starita, Talia. Allenatore: Auteri 6,5

FOGGIA (3-5-2) Perina 5,5; Salines 6,5 Riccardi 5,5 Papazov 5,5; Silvestro 5,5 (38’st Di Noia s.v.) Schenetti 4,5 (38’st Gagliano s.v.) Odjer s.v. (11’pt Marino 5) Tascone 7 (26’st Rolando 6) Vezzoni 5,5; Millico 6,5 Santaniello 6. A disposizione: De Simone, Nobile, Castaldi, Tenkorang, Martini, Tonin, Antonacci, Manneh, Di Noia, Gagliano, Brancato. Allenatore: Cudini 6

Arbitro: Lovison 6

Assistenti: Conti 6 – Decorato 6

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Perina 5,5 – Mette il piedone sulla incornata di Berra. Decisamente rivedibili tempi ed esecuzione dell’uscita su Lanini nell’azione del gol.

Salines 6,5 – Apre da braccetto, chiude da terzino. Dalle sue parti agisce Bolsius, che risulterà essere l’elemento meno pericoloso del tridente giallorosso. Nell’azione del gol tenta la disperata chiusura su Lanini, ci va vicino.

Riccardi 5,5 – Le scalate sul gol avvengono con i tempi sbagliati. Lui si stacca da Lanini per andare su Improta, liberando una prateria all’ex Reggiana. Ha la chance per redimersi, la ciabattata di sinistro cancella la bellezza del movimento per liberarsi al tiro.

Papazov 5,5 – Non demerita, malgrado giochi sul lato che lo costringe a giocare con il piede debole. Per un tempo, il Benevento sceglie quel versante, ma punge poco. Epperò, l’azione del gol si sviluppa proprio dalla sua parte. Nell’occasione, cerca di bloccare l’azione con un’entrata da giallo, non basta.

Silvestro 5,5 – Più preoccupato di curare la fase difensiva, anche perché sulla riconquista il Foggia troppo spesso ricorre al lancio lungo o alla sollecitazione di Santaniello. Un paio di sortite tentate, ma non incide a fondo (38’st Di Noia s.v.).

Schenetti 4,5 – Titolarità e fascia da capitano. Impensabile, fino a un paio di settimane fa. Ennesima bizzarria del club. La doppia responsabilità non lo risveglia dal torpore dei mesi scorsi. Sul centrodestra della mediana fatica a trovare spazi e tempi per la giocata giusta. La modalità ‘Carla Fracci’ non agevola la redenzione. Va anche al tiro, due volte nella stessa azione, ma almeno in una delle due circostanze il passaggio sarebbe stato una opzione migliore. Nella ripresa si fa notare per la disarmante sufficienza con la quale tenta un colpo di tacco (lisciando la sfera) a ridosso dell’area avversaria. Roba che avrebbe fatto agitare anche uno in overdose di Xanax (38’st Gagliano s.v.).

Odjer s.v. – Nel gioco dei ‘se’ la domanda sorgerebbe spontanea: che cosa sarebbe accaduto con lui in campo per tutta la partita? Chissà. (11’pt Marino 5 – Gestisce male subito un paio di palloni. Poi trova per un po’ le coordinate giuste, e aziona anche la ripartenza che porta Schenetti al tiro. Cerca la gloria dalla distanza, gli dice male. Protagonista anche lui, in negativo, nell’azione del gol. Come spessore tattico c'è un abisso tra lui e Odjer, inutile specificare a vantaggio di chi).

Tascone 7 – Leader assoluto del centrocampo e della squadra. Compito che condivide con Odjer, e che assume in solitaria dopo l’uscita del ghanese. Ed è grazie a lui che la mediana mantiene ordine e idee. Almeno fino all’uscita, forse, per un problema fisico (26’st Rolando 6 – Sembra abbastanza ispirato. Impegna con un cross insidioso Paleari. Di fatto sarà l’ultimo intervento al quale sarà chiamato il portiere beneventano).

Vezzoni 5,5 – Sul gol è fuori posizione, il che comporta una scalata di gruppo che la squadra non effettua a regola d’arte. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Poco dopo ci prova dalla distanza, ma i risultati sono – ancora una volta – da dimenticare. Segno che il tiro non è la sua dote migliore e che forse sia meglio dedicarsi ad altro.

Millico 6,5 – Serve un super Paleari per negargli la gioia del secondo gol in rossonero. Chissà che tipo di partita sarebbe venuta fuori. È parecchio ispirato, ecco perché, forse, andrebbe cercato di più e meglio: tradotto in “footbalese”, palla a terra.

Santaniello 6 – Ok, sul tap-in avrebbe potuto, forse, essere più freddo, ma è anche bravo Paleari a opporsi. Situazione che non cancella i meriti. Fa reparto da solo, visto che Millico gli gira intorno e Schenetti è alla ricerca di se stesso. Encomiabile un recupero su Berra a metà primo tempo, dopo una rincorsa di settanta metri. I bravi attaccanti si notano anche quando non segnano. Assioma che si potrebbe sintetizzare menzionando il suo cognome.  

Cudini 6 – Porta a casa un pugno di mosche, ma anche la consapevolezza di aver fatto un’altra ottima prestazione. Da qui si deve ripartire per archiviare quanto prima il discorso salvezza. La sua squadra è squadra vera. Ieri lo ha dimostrato, forse, anche in maniera più evidente rispetto alle tre gare precedenti.

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