rotate-mobile
Salute

Covid a scuola: scattano oggi le nuove regole per quarantene e Dad, rischio caos dietro l'angolo

Le novità introdotte dal governo mirano a semplificare la gestione delle positività in classe, favorendo la presenza e limitando il ricorso alla didattica a distanza. Ma le perplessità di docenti e famiglia sono tante

Quarantena a scuola, si cambia. Entrano in vigore oggi, lunedì 7 febbraio, le nuove regole per le gestione dei casi Covid negli istituti scolastici. Le novità introdotte dal governo mirano a semplificare la gestione delle positività in classe, favorendo la presenza e limitando il ricorso alla didattica a distanza. Tuttavia, non mancano le perplessità sulla loro applicazione, espresse sia da dirigenti scolastici e insegnanti, che dalle stesse famiglie.

Le nuove regole per la scuola

Secondo le nuove norme, come ricorda Today.it, da oggi all'asilo nido e nella scuola dell'infanzia si continua a frequentare in presenza fino a 4 casi positivi al Covid. Non sono necessari provvedimenti se i bambini sono asintomatici. In caso di sintomi, è necessario sottoporsi ad un tampone (molecolare, antigenico, fai da te) e il rientro in classe potrà avvenire dopo un test negativo e senza un certificato medico. Se i positivi in classe sono 5, stop alla frequenza e rientro subordinato ad un tampone negativo: sono esentati bambini vaccinati o guariti da meno di 4 mesi.

Nella scuola elementare, didattica in presenza fino a 4 casi positivi in classe. Si va però in aula indossando la mascherina Ffp2 per un periodo di 10 giorni a partire dall'ultimo contatto con il positivo. Gli studenti positivi al virus potranno rientrare dopo l'esito negativo di un tampone (molecolare, rapido, fai da te), a cui gli altri ragazzi dovranno sottoporsi solo in caso di presenza di sintomi. Il quadro cambia e si divide in due se i casi positivi sono almeno 5. I soggetti non vaccinati - così come quelli che sono stati vaccinati o sono guariti da oltre 120 giorni - non possono frequentare in presenza e devono ricorrere alla Ddi (didattica digitale integrata) da casa.

Gli studenti vaccinati o guariti da meno di 4 mesi, invece, possono recarsi in classe indossando la mascherina Ffp2 per un periodo di 10 giorni. Il rientro in classe di positivi, non vaccinati o vaccinati e guariti da oltre 4 mesi può avvenire dopo un tampone negativo. Scuole medie e superiori: se c'è un solo caso positivo in classe, per tutti gli altri studenti l'attività didattica prosegue in presenza: in aula bisogna indossare la mascherina Ffp2 per un periodo di 10 giorni. Il soggetto positivo può rientrare dopo un tampone negativo, senza dover presentare un certificato medico.

Se i casi positivi sono 2 o più di 2, interviene la distinzione. Gli studenti non vaccinati dovranno ricorrere alla Did. Chi è vaccinato o guarito da meno di 120 giorni, invece, potrà seguire le lezioni in presenza indossando la mascherina Ffp2. I positivi e i non vaccinati/ vaccinati o guariti da più di 120 giorni, devono sempre portare un test che accerti la negatività. Gli altri dovranno essere sottoposti alla verifica del green pass con l’app di verifica C-19 per i 5 giorni successivi alla conoscenza dell’ultimo caso.

Le perplessità di scuole e famiglie

In una nota, il coordinamento 'Priorità alla scuola Puglia' (che riunisce docenti e famiglie) denuncia: "In Puglia non possono continuare a rimanere in vigore alcune raccomandazioni insensate delle Asl, generate da protocolli inutilmente rigidi dell'assessorato alla salute, i cui effetti continuano a riversarsi inesorabilmente sui bambini e le bambine. Per tutto dicembre (2021) e gennaio intere classi con un solo caso positivo sono finite in quarantena per 10 giorni con l'utilizzo spropositato della didattica a distanza ormai dichiarata fonte di ‘disuguaglianze’. A centinaia di bambini e bambine viene sottratta la mensa, che per molti è l'unica possibilità di accedere ad un pasto completo durante la giornata. Il tutto avviene ’grazie’ a raccomandazioni generiche del governo regionale, non vincolanti e contrarie alla scuola in presenza, fatte proprie da dirigenti scolastici che utilizzano il criterio dell’emergenzialità invece di garantire continuità e serenità nella comunità scolastica”.

“Si tratta di atti emanati dalla Regione Puglia, che vengono utilizzate dalla Asl per continuare a fare della scuola e di tutta la sua comunità l'agnello sacrificale di una crisi sempre più sociale e psicologica, riversata sui più giovani. La Regione Puglia ha fatto rientrare dalla finestra quanto, grazie anche alle mobilitazioni dei mesi precedenti, non era entrato dalla porta. Attraverso cavilli contenuti in atti regionali generici, si svuotano di fatto le classi, ripristinando la didattica a distanza come normalità piuttosto che come strumento da utilizzare solo ed esclusivamente in caso di emergenza. Tali atti sono anche illegittimi nella misura in cui contrastano con i decreti e le note ministeriali che prevedono l’assoluta priorità per la scuola in presenza! Denunciamo tutto questo e chiediamo alla Regione Puglia di intervenire affinché siano immediatamente ritirati atti che raccomandano quarantene preventive in contrasto con la normativa nazionale, alla luce anche e soprattutto delle nuove misure governative che entreranno in vigore lunedì 07 febbraio prossimo. Chiediamo inoltre al direttore dell’USR di rivedere i parametri per la formazione delle nuove classi prime per iniziare - sia pure con enorme ritardo - ad intervenire sui problemi strutturali della scuola, a partire dalle cosiddette classi pollaio, che la pandemia ha solo mostrato in tutta la loro drammatica evidenza". Il coordinamento ha annunciato inoltre una manifestazione di protesta per domani, 8 febbraio.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Covid a scuola: scattano oggi le nuove regole per quarantene e Dad, rischio caos dietro l'angolo

FoggiaToday è in caricamento