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Virus rallenta, scendono i contagi e gli ospedalizzati: la Puglia verso il ritorno in zona bianca

Il tasso di occupazione in terapia intensiva, che lo scorso giovedì era sceso all’8,3% (sotto la soglia limite del 10%) ora si attesta al 6,2%. Incidenza in Puglia calata del 58,4% dopo il picco dello scorso 20 gennaio

La fine dello stato di emergenza programmata per il prossimo 31 marzo porterà, tra le varie conseguenze, anche la cancellazione del sistema di colorazione delle regioni e delle relative restrizioni (in particolare, per i territori in arancione). Tuttavia, la Puglia, in zona gialla dallo scorso gennaio, potrebbe arrivare a quel giorno in zona bianca. In termini di restrizioni cambierebbe assai poco, ma il cambio di status andrebbe salutato con favore perché evidenzierebbe una presenza minore di positivi nei reparti di terapia intensiva.

E infatti, il probabile ritorno in zona bianca si consumerebbe per merito del tasso di occupazione in terapia intensiva che lo scorso giovedì era sceso all’8,3% (sotto la soglia limite del 10%) e che, in base al bollettino odierno della Regione, ora si attesta al 6,2%. Al netto di un aumento improvviso nella giornata di domani (servirebbero oltre venti presenze in più, ndr) la Puglia dovrebbe far registrare per il secondo giovedì consecutivo una percentuale inferiore al 10%. La conditio sine qua non per guadagnarsi il ritorno in bianco è, per l’appunto, il mantenimento sotto la soglia di uno dei due tassi di occupazione, per almeno due settimane consecutive.

Nel complesso, appare ormai evidente come la forza del virus abbia perso intensità nelle ultime settimane. Il picco di ricoverati risale ormai al 6 febbraio scorso, quando si registrarono 821 posti letto occupati, dei quali 751 in area non critica e 70 in terapia intensiva. Da allora il numero delle ospedalizzazioni è progressivamente calato fino ai 614 di oggi, con un decremento percentuale del 25,2%.

Il calo dei ricoverati si aggiunge a quello dei nuovi contagi, quest’ultimo iniziato già nella seconda metà di gennaio. Il picco di incidenza in Puglia si è registrato nella settimana 14-20 gennaio con 1647,4 casi per 100mila abitanti e 64691 casi totali. Da allora, nei successivi periodi di monitoraggio presi in considerazione dall’Istituto Superiore di Sanità, il numero dei nuovi positivi è costantemente sceso fino ai 26882 del periodo 18-24 febbraio. In buona sostanza, nell’arco di un mese e mezzo i casi in Puglia sono diminuiti del 58,4%. Un ulteriore calo è previsto per la settimana 25 febbraio-4 marzo.

Il discorso non cambia analizzando i primi dati della settimana in corso. Nella giornata di ieri la Puglia ha fatto registrare 4316 casi, quasi 2800 in più rispetto al giorno precedente, ma con il doppio dei tamponi. Va detto che da oltre un mese in Puglia il picco settimanale di casi si registra proprio di martedì (è accaduto il 29 gennaio, il 1°, l’8, il 15 e il 22 febbraio), quando evidentemente nei bollettini confluiscono anche le positività già rilevate nei giorni antecedenti, ma non ancora registrate. Ed è per questo che il numero di casi di ieri non solo non certifica una improvvisa nuova recrudescenza, ma anzi, conferma il trend se parametrato al dato di martedì 22 febbraio quando i nuovi casi furono oltre 1200 in più (5612). Evidenza corroborata dai 3302 casi registrati oggi, oltre 500 in meno rispetto a mercoledì scorso.

Partendo dal presupposto che anche la registrazione di una sola vittima resta una notizia drammatica, anche sul fronte dei decessi si osserva una differenza piuttosto netta rispetto al 2021. Nei primi 60 giorni del 2022 sono state accertate 703 vittime: il dato resta elevatissimo (oltre 10 vittime al giorno), ma in calo del 53,7% rispetto al medesimo periodo dello scorso anno quando i morti accertati furono 1480, più del doppio.

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