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Charter ad Amendola? I lambresiani: “Propaganda elettorale, veri problemi sono altri”

Una riflessione del Movimento di Impegno Civico che sosterrà Lucia Lambresa a sindaco di Foggia: "Si giunge nel periodo delle elezioni e si fissano gli obiettivi"

La venuta del Ministro Mauro e il ribadire la sua proposta di voli charter su Amendola dimostra come il destino di Foggia e della Capitanata venga affrontato con la solita estemporaneità, per non dire con la solita propaganda elettorale. Mentre ci si avvia all’apertura delle buste per l’allungamento della pista dell’Aeroporto Gino Lisa si affiancano annunci, perché siamo sempre a questi livelli, di altre soluzioni. Eppure non più tardi di qualche giorno fa un documento della Cisl fissava gli obiettivi da raggiungere per il bene di Foggia e della Capitanata.

Proprio la CISL ha indicato i traguardi più urgenti, identificando nel settore delle infrastrutture il fattore strategico per lo sviluppo futuro di Foggia e della Capitanata ma, al tempo stesso, quello più carente. Per il sindacato, sono fondamentali per il rilancio del territorio l’istituzione dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Alimentare a Foggia; la ripresa dell’iter per la realizzazione della Diga di Piano dei Limiti per assicurare le risorse idriche sufficienti alla gestione del comparto agricolo; il compimento dei lavori sulla rete ferroviaria dell’Alta Capacità tra Bari, Foggia e Roma; la definitiva operatività dell’aeroporto civile Gino Lisa. Gli uomini di Mauro in Capitanata avrebbero dovuto informarlo e fargli dire qualche parola di verità su queste annose questioni che tutti i governi succedutisi hanno disatteso.

Eppure tutti concordano essere elementi necessari a completare il “puzzle” del progresso economico, ma anche ad aumentare l’occupazione e a migliorare la qualità della vita nel Foggiano. Peccato che si tratti di “temi forti” segnati nell’agenda della politica cittadina e provinciale da anni e non certo da oggi. La CISL dice: “entro 12 mesi questi nodi dovranno essere sciolti”. Oltre a chiederci perché non sono stati gordianamente tagliati prima, viene naturale chiedersi: ma chi sono gli interlocutori, quali le sedi dove si discute di noi e perché non vi è mai la sintesi e l’azione giusta per risolvere i problemi, invece di farne ancora la elencazione?

E’ bene, chiaramente, mettere all’attenzione anche di chi si propone alla guida del capoluogo per i prossimi 5 anni le urgenze, peraltro sotto gli occhi di tutti e che con Lucia Lambresa stiamo facendo, ma è bene anche ricordare che queste urgenze mai risolte corrispondono anche i più vistosi fallimenti della politica foggiana degli ultimi anni.

Chi ha avuto la responsabilità del governo della città negli ultimi anni – i sindaci ma anche i maggiori partiti e gli uomini delle coalizioni che li hanno sostenuti - avevano ben chiari questi obiettivi, al conseguimento dei quali sono stati costantemente sollecitati dalla società civile, dalle forze economiche, dagli stessi sindacati, ma anche dai singoli cittadini che hanno fatto sentire la propria voce con proteste di piazza e, da qualche anno, col sempre più diffuso strumento dei social network.

Certo sono i traguardi che dovranno essere al centro dei programmi dei candidati Sindaci alle prossime elezioni comunali di Foggia, ma sono anche le ammissioni di colpa di chi, avendo l’opportunità politica, se non la forza economica complessiva, per fornire questi fondamentali strumenti di sviluppo, si è perso in tantissimi discorsi e in pochissimi fatti. O, peggio, ha rallentato, se non fermato chi aveva avviato qualche azione concreta.

Attendiamo con ansia di vedere gli articolati castelli di carta di sagge analisi sulla situazione e di solenni promesse di impegno che saranno prodotti in vista della consultazione amministrativa, alla quale daranno man forte ministri e assessori regionali, paradossalmente distribuiti equamente tra tutte e due le maggiori coalizioni (centrodestra e centrosinistra governano insieme a livello nazionale e Scelta Civica governa con il centrosinistra a livello Regionale) e non dubitiamo che anche chi poteva già aver riempito almeno alcune di queste lacune avrà la sfrontatezza di presentarsi ai cittadini con le solite promesse.

Attendiamo, però, con fiducia, la reazione coerente e conseguente degli elettori che in questi anni hanno dimostrato d’aver preso coscienza della scarsa affidabilità di tanti frequentatori del Palazzo. La processione si valuta quando sta rientrando, ma è arrivato il tempo di vedere quanti fedeli l’hanno seguita fino in fondo!

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