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Furia Furore, vince il sì al governo Draghi ma Mario dice "no": "Non mi sono reso complice, sono molto sconfortato"

La piazza virtuale del Movimento 5 Stelle ha detto sì a un governo Mario Draghi anche con Lega, Italia Viva, Forza Italia. L'europarlamentare di Foggia Mario Furore ha votato no

Mario Furore come Alessandro Di Battista: "Ho votato no perché non me la sono sentita con il mio voto di essere complice di questa presunta accoppiata futura con Forza Italia, Lega e Italia Viva"

L'europarlamentare di Foggia rispetta sì il risultato venuto fuori dalle urne di Rousseau, con il 59,3% che ha decretato l'appoggio al Governo Draghi, ma prende le distanze dalla deriva sotto il profilo dell'identità e della coerenza di un Movimento che soltanto qualche anno fa sognava la guida dell'Italia respingendo l'idea di apparentamenti e compromessi. "Ci sono state ragioni del Si giuste come anche quelle del No che reputo per altro preminenti, identitarie e di coerenza: la polarizzazione di questi giorni non ha permesso una serena discussione, il quesito poi è stato davvero imbarazzante nella sua formulazione", che ha fatto discutere e scatenato sul web una serie di meme ironici, aggiungiamo.

"Sei d'accordo che il MoVimento sostenga un governo tecnico-politico: che preveda un super-Ministero della Transizione Ecologica e che difenda i principali risultati raggiunti dal MoVimento, con le altre forze politiche indicate dal presidente incaricato Mario Draghi?". Non ha torto Furore. "Non ho quindi voluto essere complice di questa ammucchiata con il mio voto".

Lo spauracchio Lega si è materializzato: "Fui facile profeta nel governo Conte I dicendo che la Lega ci avrebbe letteralmente “mangiato” qualora le avessimo dato troppo spazio, e così è stato. Rimanga agli atti questo mio post perché non intendo passare alla storia nelle fila dei silenti o dei governisti a tutti i costi. La corda potrebbe quindi spezzarsi prima del previsto! E rischiamo di essere punto e a capo a breve: non la pensiamo sulla giustizia come Forza Italia, non la pensiamo come La Lega sugli aiuti doverosi al Sud e sulla Green Economy, non la pensiamo come Italia Viva su tutto, anche perché I renziani sono l’archetipo della convenienza in politica, basta vedere come hanno utilizzato il Mes ed altri temi per far cadere Conte salvo ora accettare tutto da parte di Draghi senza veti"

Furore ci va giù duro: "E non giriamoci attorno, in un governo con poche nostre figure, anche il controllo sulla finalità dei soldi del Recovery sarà dato ad altri, così come non è vero che un Ministro controlla l’operato di un altro Ministro. Fantascienza. La nostra reputazione potrebbe essere minata dall'aver governato anche con Berlusconi, dall'essere tornati con la Lega e Italia Viva in un giorno solo, quando sono i nostri primi traditori. Poteva avere un senso prima quando eravamo nettamente in maggioranza così come eravamo in maggioranza con l'attuale alleanza e, soprattutto, avevamo il presidente Conte che era nostra espressione. Ma se questo è lo scenario io avrei preteso un ruolo diverso per il M5S. Anche di sana opposizione"

Mario Furore chiosa: "Da Bruxelles proverò sempre a difendere con motivazione ed orgoglio verso chi rappresento. Sarò comunque pronto a ricredermi qualora i fatti non dovessero darmi ragione, solo gli stolti non cambiano idea, ma al momento lasciatemi dire che sono molto sconfortato per quanto accadrà!"

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