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Guerra nel PD, ma l’allarme rientra: fiducia a Piemontese

Dall'autocritica e dagli scontri fino alla riconferma del segretario Raffaele Piemontese: "Si vince tutti insieme, si perde tutti insieme. Non ci sono capri espiatori"

Assemblee aperte agli iscritti e agli elettori in tutti i circoli in vista della Conferenza programmatica provinciale “indispensabile a tracciare il nostro contributo di idee per il futuro governo della Regione Puglia”. Il programma di lavoro è stato annunciato dal segretario provinciale nella relazione alla direzione provinciale di ieri pomeriggio, che ha confermato la fiducia al segretario provinciale, Raffaele Piemontese.

RAFFAELE PIEMONTESE | “Si vince tutti insieme, si perde tutti insieme. Non ci sono capri espiatori, perché abbiamo affrontato una tornata elettorale che si annunciava difficile e si è dimostrata difficilissima. Lo scarto tra Europee e Amministrative, al netto dei fenomeni localissimi, si può attribuire in massima parte alla confusione e frammentazione del quadro politico comunale. Nel nostro caso, aggravate dalla persistente conflittualità interna che provoca un’emorragia di iscritti e voti. Per ottenere questo obiettivo dobbiamo archiviare la stagione congressuale e le divisioni che sono maturate in quella fase”.

LE PRIMARIE | La segreteria provinciale, su proposta di Elena Gentile, si impegnerà a predisporre il regolamento delle primarie che saranno convocate la prossima primavera per la selezione dei candidati sindaco nei Comuni chiamati al voto, a partire da Cerignola e Manfredonia.

Nel corso della riunione non è mancata l’autocritica, con lo scontro aperto tra le varie anime e correnti che abitano il partito: da quella di Elena Gentile a quella dell'ex presidente del Consiglio, da Italo Pontone a Iaia Calvio. Con i giovani come Arena, Frattarolo e Ruotolo che hanno manifestato il desiderio di assumersi l’onere e l’onore di prendere un contenitore lacerato, pieno di contraddizioni, divisioni e fratture, dirigerlo e riportarlo tra la gente.

Alle provocazioni dell’europarlamentare Elena Gentile: “Chiediamo un passo indietro a Piemontese per farne fare molti in avanti al PD di Capitanata. Non siamo interessati ad entrare in segreteria e non lo abbiamo chiesto; vogliamo solo essere riconosciuti”, il segretario provinciale – invitando a guardarsi negli occhi e a parlarsi con il massimo dell’apertura al dialogo – si era messo a disposizione “per costruire un partito più forte unito”.

In un clima infuocato Piemontese, tra i principali imputati delle disfatte di Lucera, Foggia e Orta Nova, ha messo in guardia i suoi: “Non possiamo permetterci un altro congresso e altre spaccature, a settembre dovremo lanciare la Conferenza programmatica in previsione delle Regionali. Dobbiamo provare a ricomporre le nostre divisioni e poi trasferire l’unità nei territori”.

A chiedere la testa del segretario del PD di Capitanata era stato anche Dino Marino: “Ha commesso errori e le sue dimissioni possono aprire una discussione franca. Dobbiamo capire perché non rappresentiamo più chi è stato colpito dalla crisi”. Non dello stesso avviso l’on. Michele Bordo: “E’ sbagliato pensare di ricostruire un clima unitario partendo dalle dimissioni di Raffaele Piemontese”

Amaro, ma cera da aspettarselo - anche il commento di Italo Pontone, rimasto fuori dal Consiglio comunale: “Ci aspettavamo che non si perdesse tempo a parlare e che Piemontese facesse più di un passo indietro. Oggi possiamo dire che le primarie del centrosinistra sono state falsate, dunque è stato falsato il risultato elettorale.

E poi i giovani: dopo lo sfogo di Frattarolo, anche quello di due tra i candidati consiglieri che hanno lasciato il segno in questa campagna elettorale: Massimiliano Arena e Gianluca Ruotolo. Così Arena: “Perdiamo quando non appassioniamo più i cittadini, quando non sollecitiamo i giovani alla partecipazione. Si va insieme, ma poi qualcuno che cammina da più tempo dovrà cedere il passo a chi è più fresco”. Così Ruotolo: “La filiera per cordate è dannosa per tutto il partito, non per i singolo. Un partito da cui le persone vengono allontanate e non include non può vincere le elezioni”

E Francesco Pastore: “I cittadini hanno avuto la percezione che noi rappresentiamo la borghesia e il centrodestra il popolo. Abbiamo peccato di umiltà e non abbiamo chiesto la fiducia degli elettori per correggere i nostri errori”

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