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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Addio ai fondi per un corso da operatore delle produzioni alimentari: “Non li ha persi il Comune”

I chiarimenti dell’assessore Di Molfetta. Il progetto era stato presentato dall'ente Programma Svillupo. Difficoltà nell'individuazione dei fruitori

“Il Comune non ha perso alcun finanziamento”. È l’assessore alla Formazione del Comune di Foggia, Domenico Di Molfetta, a rispondere per le vie brevi, prima di riferire in aula, all’interpellanza del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia in merito a un finanziamento regionale, a valere su fondi Pnrr, per la formazione di 15 giovani interessati dal fenomeno della dispersione scolastica.

“Più che ‘sciatteria amministrativa’ da parte dell’amministrazione, io credo che qui ci troviamo di fronte a una palese ‘sciatteria interpretativa’ dei consiglieri di opposizione. Mi rammarico del fatto che invece di approfondire l’argomento, si sia pensato a diffondere notizie non corrette, se non alteranti la realtà dei fatti”, afferma oggi.

Il progetto candidato all’avviso pubblico e finanziato per 306.464 euro, però, è stato presentato dall’ente Programma Sviluppo. Si tratta di un percorso triennale per la formazione della figura di operatore delle produzioni alimentari.

Il corso aveva come destinatari 15 giovani fino a 25 anni che non avevano assolto l’obbligo di istruzione o fossero stati prosciolti.

Il programma didattico si sarebbe sviluppato in tre anni con una durata complessiva di 3200 ore, divise in 1200 ore di alternanza rafforzata, 1890 di formazione frontale e pratica, 50 ore di visite guidate e 60 ore di accompagnamento. A queste era da aggiungersi un extramonte formativo di 210 ore, prevedendo un’indennità di frequenza pari ad euro 0,50 centesimi per ogni ora frequentata, fino ad un massimo di euro 1.600,00 in tre anni per corsista, per un totale di euro 24.000 come copertura indennità di frequenza, e 282.464 per spese di funzionamento del corso.

Il progetto, presentato a novembre 2023 alla Regione Puglia, aveva come partner Arace laboratori; Azienda agricola Agrimar; Azienda agricola Di Tuccio Raffaele; Casa vinicola Errico; Casillo 6 De Vito cereali; De Vito Giuseppe & figli; Mamoia; Prima Bio; Istituto di Istruzione Secondaria Superiore Giannone-Masi; Istituto di istruzione secondaria superiore I.P.E.O.A. ‘M. Lecce’; Confindustria Foggia.

“Come è riscontrabile dai documenti forniti dalla Formedil Cpt di Foggia, il Comune di Foggia non era tra i partenariati del progetto, e quindi, non a conoscenza dello stesso in quanto non assegnatario di finanziamento”, scrivono da Palazzo di Città.

L’unico responsabile del progetto - l’ente Programma Sviluppo - ha provveduto ad informare il Comune, attraverso Confindustria Foggia, fanno sapere, con una richiesta di incontro con la sindaca datata 11 gennaio 2024. L’incontro si è tenuto il 22 gennaio e solo in quella data – riferiscono sempre da Palazzo di Città - il Comune di Foggia è stato informato del finanziamento del corso di qualifica triennale.

“Nella stessa giornata – spiega Domenico Di Molfetta -, insieme all’assessora ai Servizi Sociali, Simona Mendolicchio, veniamo messi a conoscenza dalla sindaca di tale opportunità e immediatamente si è cercato di recuperare tutte le informazioni riguardanti il progetto, per vie brevi e convocando l’ente attuatore presso la sede comunale nella giornata di giovedì 25 gennaio. In quell’occasione, ci venne richiesto se, al fine di far partire il corso entro la scadenza prevista del 31 gennaio attraverso i nostri canali assessorili, fosse stato possibile individuare ragazzi e ragazze nelle liste che non avessero assolto all’obbligo formativo e che avessero un’età non superiore ai 25 anni, cosa che alla stessa data né l’ente assegnatario né i partner erano riusciti ad individuare. Proprio per non perdere questa opportunità, gli assessorati si sono immediatamente attivati per essere facilitatori nell’individuazione dell’utenza che avrebbe potuto usufruire del progetto”.

Dal punto di vista pedagogico, educazionale e sociale, l’inserimento di queste figure è molto delicato, evidenziano dal Comune di Foggia: si deve partire da una azione a monte, trattandosi di minori, coinvolgendo le famiglie, spiegando la bontà del progetto stesso e convincerli ad aderire ad un percorso triennale di formazione. I ragazzi e le ragazze che non ha assolto all’obbligo formativo hanno spesso situazioni personali e familiari delicate e l’azione di recupero non può essere espletata in tempi così stretti chiedendo loro di partecipare ad un corso dall’oggi al domani.

“Comunque – continua l’assessore -, anche con una tempistica così ristretta, gli assessorati hanno provato fino all’ultimo a trovare soluzioni, sia attraverso i canali istituzionali sia recandosi in case-famiglia che ospitano ragazze e ragazzi con problemi di carattere sociale. Anche in questo caso, purtroppo, senza risultati. In tutto il periodo, l’interlocuzione con il Formedil Cpt di Foggia, aggiudicatario del progetto, è stata continua. Lo stesso ente, però, vista l’impossibilità di individuare i fruitori, ha chiesto in data 30 gennaio alla Regione Puglia la possibilità di prorogare i termini di scadenza, istanza purtroppo non accolta, da qui la rinuncia al progetto”.

Sul tema della dispersione scolastica - fanno sapere da Palazzo di Città - sono già presenti nel territorio progetti come 'Oltre i Confini', progetto nazionale che ha erogato alle scuole della rete di Foggia 128mila euro di cui 46mila investiti per trasformare 4 aule tradizionali in nuovi ambienti di apprendimento e 82mila euro per realizzare attività e corsi di recupero rivolti a minori residenti in area a forte dispersione scolastica.

La progettualità ha come scopo principale quello di creare uno spazio polifunzionale visto come laboratorio per promuovere attività formative per studenti svantaggiati in un ambiente di apprendimento stimolante adatto a favorire la ri-motivazione e un centro di iniziativa, vale a dire un luogo di aggregazione tra scuola e servizi del territorio, gestito dalle scuole in collaborazione con gli enti del terzo settore.

"Certo c’è ancora molto da fare e progettare, con due assi di intervento: prevenire la dispersione agendo su studenti e famiglie iscritti alle scuole pubbliche laddove si evidenzino problematiche (studenti Bes, ripetenti, scarsa frequenza) e su chi ha abbandonato il ciclo di studi. Alla luce di tutto questo – conclude Di Molfetta -, far ricadere la responsabilità della perdita di questo finanziamento sull’amministrazione comunale è indecoroso, perché semplicemente il Comune non ha perso alcun finanziamento. Sinceramente, sono molto dispiaciuto perché credo che il ruolo dell’opposizione sia fondamentale per il funzionamento della democrazia e ho molto rispetto per i consiglieri della minoranza e per l’elettorato che rappresentano, ma qui ci troviamo di fronte a una artefatta e pretestuosa polemica che spero sia solo frutto di una sorta di 'sciatteria interpretativa' e non di una volontaria mistificazione della realtà. D’altra parte, cogliamo l’occasione dataci da questo chiarimento per mettere in luce non solo la tempestività dei nostri interventi, ma anche la chiara evidenza che ora la politica c’è e sarà un interlocutore diretto e affidabile per i cittadini, le associazioni e ogni altro soggetto privato, auspicando che qualsiasi istanza giunga a noi tempestivamente per consentirci di offrire un aiuto concreto”.

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