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Lastaria di Lucera, De Leonardis: “Realtà da proteggere, non da smantellare”

“Bisogna cercare nell’interesse dei cittadini soluzioni condivise per non far pagare sulla loro e nostra pelle un prezzo troppo salato e profondamente ingiusto”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

giannicola-de-leonardis_original-2“La mobilitazione di un intero territorio per difendere un presidio ospedaliero dovrebbe indurre tutti a una profonda riflessione sulla seconda fase del Piano di riordino, che rischia di avere conseguenze disastrose non solo per la provincia di Foggia”.

Per Giannicola De Leonardis, presidente della settima Commissione Affari Istituzionali della Regione Puglia, “si continua a parlare sempre e unicamente di tagli, senza un necessario e doveroso esame delle criticità che hanno prodotto l’esplosione del deficit, e senza un’altrettanto doverosa analisi della situazione provincia per provincia. In quella di Foggia, infatti, sono stati chiusi in tempi drastici e inappellabili gli ospedali di Torremaggiore, Monte Sant’Angelo e San Marco in Lamis, e siamo ancora in attesa delle riconversioni promesse: altrove che è successo?” si chiede e chiede.

“Chiudere ulteriori strutture è proprio la soluzione migliore per ridurre le lunghissime liste d’attesa, per migliorare la qualità e la quantità delle prestazioni erogate, per sopperire alle gravi lacune nelle piante organiche, per frenare la sempre crescente mobilità passiva verso altre regioni?” continua De Leonardis, che ha partecipato ieri al consiglio comunale monotematico svoltosi a Lucera, caratterizzato da una notevole partecipazione e da una diffusa preoccupazione per l’immediato futuro dell’ospedale ‘Lastaria’, che “non può e non deve essere considerato alternativo agli Ospedali Riuniti, perché i rischi fin troppo prevedibili sono quelli di congestionare il Policlinico foggiano in reparti estremamente delicati e di isolare il Subappennino dauno, date le distanze e i chilometri, e soprattutto i pessimi collegamenti e la difficile mobilità verso il capoluogo dauno”.

“Già oggi molti pazienti di Foggia sono costretti a recarsi proprio al ‘Lastaria’ per usufruire di prestazioni all’altezza in tempi celeri”, sottolinea ancora De Leonardis; “il Subappennino dauno permette poi alla Regione Puglia di usufruire dei fondi comunitari garantiti dall’inserimento nell’Obiettivo 1 destinato alle aree depresse: si tratta quindi di un territorio da valorizzare e sostenere, e non ulteriormente penalizzare. E ancora, il presidio di Lucera, individuato dal Regolamento regionale n. 18 del 16 dicembre 2010 come presidio ospedaliero, si vede attribuiti 139 posti letto distribuiti nelle discipline di Cardiologia con Utic, Medicina interna, Chirurgia generale, Oculistica, Ortopedia, Ostetricia e Ginecologia, Psichiatria, Lungodegenza: ulteriori tagli non appaiono quindi né giustificati e né giustificabili.

Per questo allora occorre fermarsi, e cercare nell’interesse dei cittadini soluzioni condivise per non far pagare sulla loro e nostra pelle un prezzo troppo salato e profondamente ingiusto” la sua conclusione.

 

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