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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Natale ‘last minute’ a Foggia: spesi oltre 100mila euro

L'impegno delle risorse per l'organizzazione affidato alle determine dei dirigenti

È stato un Natale ‘last minute’ il primo targato Episcopo. La spesa fin qui certificata dalle determine apparse sull’albo pretorio si aggira intorno ai 100mila euro, più o meno in linea con gli anni precedenti.

Ma non c’è alcuna delibera di Giunta che impegna le risorse. Del resto, finora non si era ancora riunita. La sindaca, catapultata a Palazzo di Città il 27 ottobre, solo dal 14 dicembre scorso, data del decreto di nomina, è formalmente coadiuvata da una squadra.

Prima, se l’è dovuta vedere da sola con la tecnostruttura e sbrigare le urgenze, Natale compreso, altrimenti sarebbe stato difficile anche solo accendere le luci entro l’8 dicembre, come da tradizione.

E così, tutto è affidato alle determine, provvedimenti dei dirigenti, senza alcun atto di indirizzo che quantifichi la spesa e indichi per quale finalità impegnarla.

Le prime determine risalgano a metà dicembre. Il Comune è partito dall’organizzazione dell’ormai consueta Fiera di Natale in piazza Giordano: quasi 19mila euro sono stati destinati alla ditta S.G. Servizi srl di Foggia per noleggio, montaggio e smontaggio di dodici chioschi e relativo servizio di guardiania.

L’aggiornamento del piano di sicurezza per lo svolgimento della Fiera, affidato al professionista che lo aveva redatto l’anno precedente (ing. Ciro Pio Santarcangelo) ha comportato un ulteriore esborso di 4.300 euro circa.  

Poi l’Ufficio Lavori Pubblici ha provveduto all’acquisto delle decorazioni luminose per 2.500 euro circa, luminarie artistiche da posizionare in alcuni luoghi considerati strategici, tipo i Campi Diomedei.  

L’albero davanti a Palazzo di Città, invece, era già di proprietà dell’ente, ma occorre comunque pagare il montaggio affidato ai Vivai Ricciotti insieme alla fornitura di 14 serie luminose da 2mila led (3.036,99 euro).

La filodiffusione con 24 altoparlanti in centro, a cura della ditta Centro Cultura Musicale, è costata 11.309,40 euro.

Non è Natale senza albero davanti al pronao della Villa comunale: quest’anno è alto 16 metri, e come avviene ormai dal 2017, a occuparsene è stata la ditta Artlux di Paternopoli, per una spesa totale di quasi 22mila euro.  

Quest’anno, il Comune ha scelto di installare sulle alberature di corso Roma le luminarie natalizie di solito avvolte attorno ai tronchi di corso Giannone. Sono già nelle disponibilità dell’ente e si è occupata del montaggio la ditta Rdma, che ha fornito anche un elettricista abilitato per lo spettacolo in piazza del 31 dicembre, chiamato a restare sul posto per l’erogazione dell’energia elettrica fornita dalla sede della Provincia. E sono altri 13mila euro circa.

Per la pedana allestita l’8 dicembre in occasione della cerimonia di accensione dell’albero di Natale in piazza Cavour e per il palco e le transenne del concerto di Capodanno sono stati destinati 4.270 euro, sempre alla ditta Centro Cultura Musicale.

Poi ci sono i 768,60 euro per i manifesti del programma delle iniziative natalizie e i pannelli augurali in Dibond (un materiale composito di alluminio e polietilene) e 3.827 euro di spese Siae.

Il calendario degli eventi comprende il concerto Gospel del gruppo ‘Millenium Gospel Singers Choir’ del 22 dicembre in piazza Cesare Battisti a cura dell’associazione Suoni del Sud al costo di 12.500 euro, e il teatro dei burattini (5mila euro).

Si arriva così a superare i 100mila euro, omnicomprensivi (le cifre fin qui elencate sono tutte comprensive di Iva e altri oneri). Mancano all’appello ancora i cachet degli artisti del concerto di Capodanno: Neja, Blu Dance, Piccolo G, Jonny Mele (Zoo di 105) e Tommy Terrafino.

Anche al tempo dei commissari, però, il programma delle manifestazioni natalizie, assunti i poteri della Giunta, veniva approvato con apposita deliberazione utile, peraltro, a dare atto della spesa complessiva e a indicare in quali capitoli trovava capienza, oltre ad autorizzare i dirigenti preposti a predisporre tutti gli atti consequenziali, compreso l’impegno di spesa.  

Quest’anno, niente bando per selezionare proposte da inserire nel cartellone. Gli addetti ai lavori hanno storto il naso, perché non c’è stato alcun confronto con il comparto e alcun avviso pubblico. I tempi ristretti, probabilmente, hanno suggerito di procedere spediti per assicurare almeno qualche evento alla città.  

Le aspettative, però, in termini di trasparenza sono alte e, così, qualche presunta lacuna negli atti desta perplessità tra i più attenti osservatori.

Lo stesso vale per l’evento ‘Ho voja di street food’ organizzata da Confcommercio nella Villa comunale. Il Parco urbano Karol Wojtyla non risulta tra le aree urbane destinate ad ospitare lo svolgimento delle Fiere, neanche nell’ultima formulazione risalente a giugno del Regolamento comunale per l’esercizio di attività commerciali su aree pubbliche.

Più di un anno fa, un’altra manifestazione dedicata allo street food venne dirottata in via Mazzei dalla commissione straordinaria che fece riferimento, peraltro, ad una nota della Soprintendenza. Tant’è che, in precedenza, gli eventi sono stati autorizzati sempre ricorrendo a formule che implicavano forme sperimentali.

L’iniziativa è da tutti considerata lodevole, ma l’impressione è che, anche in questo caso, manchi un atto che giustifichi la scelta di concedere la Villa comunale, che non rientra tra le aree pubbliche destinate a fiere e mercati.

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