rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Politica Castelluccio dei Sauri

Di Francesco alle strette, la mozione di sfiducia al sindaco di Castelluccio dei Sauri arriva in aula

Interviene la Prefettura per sbloccare la convocazione del Consiglio comunale. Resa dei conti il 18 marzo

Dopo due dinieghi del diretto interessato, è intervenuta la Prefettura per sbloccare la convocazione del Consiglio comunale per discutere la mozione di sfiducia al sindaco di Castelluccio dei Sauri.

L’ordine del giorno è incandescente, ma all’indomani dell’invito del vice prefetto vicario, Rachele Grandolfo, al fine di “garantire le prerogative della minoranza”, Giovanni Di Francesco ha fissato il Consiglio in seduta straordinaria per lunedì 18 marzo.

La mozione di sfiducia era stata presentata il 25 gennaio scorso dai consiglieri Pasquale Di Flumeri e Luca D’Agnelli, fuoriusciti dalla maggioranza, e sottoscritta il 29 gennaio anche dai consiglieri Mattia Azzone e Rocchina Capobianco di Innovazione. 

I promotori sono l’ex vice sindaco e l’ex delegato all’Ambiente, esautorati un anno fa e passati al contrattacco.

Le motivazioni addotte nella mozione sono pesanti: si lamentano presunte reiterate violazioni al regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale, una gestione “a dir poco discutibile” del bilancio, “totale assenza di nuove progettualità” e inezia nell’azione politico-amministrativa.

“Nessuno dei punti del programma elettorale di mandato presentato alla cittadinanza può dirsi ad oggi realizzato”, scrivono i consiglieri a più di un anno e mezzo dalle elezioni.

Stigmatizzano la perdita di fondi e la mancata partecipazione ai bandi per cogliere le opportunità derivanti dal Pnrr e non solo.

Gettano ombre anche sugli affidamenti degli appalti nel settore dei lavori pubblici e denunciano un “visibile degrado del decoro ambientale”, ma anche un “impoverimento progressivo dell’offerta culturale”. Insomma, bocciano su tutta la linea il sindaco e la sua Amministrazione, ricalcando le critiche del gruppo Innovazione che per 6 voti aveva perso le elezioni nel 2022.

Naturalmente, avevano invitato il sindaco a rassegnare le dimissioni prima che la mozione arrivasse in aula.

Secondo i primi firmatari, il Consiglio comunale non può più dirsi rappresentativo della originaria volontà degli elettori.

A norma del Testo unico degli enti locali, la mozione doveva arrivare in Consiglio entro e non oltre i 30 giorni, ma il sindaco aveva rigettato la richiesta, sollevando obiezioni sulle modalità di presentazione dell’istanza.

Aveva eccepito che il documento non fosse sottoscritto dai due quinti dei consiglieri assegnati, come previsto dal Tuel, e anzi, non considerava valida nemmeno la firma del consigliere Di Flumeri con motivazioni che il gruppo consiliare Innovazione aveva definito “pretestuose e pleonastiche”, accusando il sindaco di ostruzionismo.

Come riportato in premessa nel testo della mozione, in ossequio ad un parere del ministero dell’Interno, il quorum di consiglieri si sarebbe potuto raggiungere anche attraverso sottoscrizioni non contestuali. E le adesioni sono arrivate nel giro di tre giorni.

La Prefettura ha certificato la regolarità della procedura e, dopo oltre 40 giorni dall’originaria richiesta, i firmatari della mozione l’hanno spuntata. Il Consiglio comunale s’ha da fare.

Già a ottobre, il prefetto Maurizio Valiante si era espresso in merito alla validità di una seduta del Consiglio comunale del 31 agosto tenuta dalla sola opposizione. Era stato il sindaco a chiedere un parere, lamentando l’assenza del quorum strutturale.

Nell’occasione, l'Ufficio Territoriale del Governo aveva richiamato la sua attenzione, in qualità di presidente del Consiglio comunale, sulla necessità della scrupolosa osservanza di quanto previsto dal regolamento comunale.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Di Francesco alle strette, la mozione di sfiducia al sindaco di Castelluccio dei Sauri arriva in aula

FoggiaToday è in caricamento