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Sabato, 27 Aprile 2024
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“Marasco non sa per cosa e per chi si candida: è ostile alla coalizione”

Cislaghi PRC: “La sua non è una candidatura fatta per arricchire la coalizione, ma un tentativo di piegare la coalizione agli interessi di chi, non aderendovi, vuole cambiarne il colore politico”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

Vien da dire che l’architetto Marasco, autocandidato alle primarie del centrosinistra, non sa a per cosa si candida né sa per chi si candida. Non una parola sul programma che dovrà sottoscrivere, anzi, non una parola sui problemi della città che, anche lui, ha contribuito a perpetrare procrastinandone la soluzione. Forse è per questo che parla vagamente di “interessi generali della città”, perché entrare nel merito delle problematiche  metterebbe a nudo la pochezza del suo impegno come assessore all’urbanistica visto che non ha centrato il mandato ricevuto dal sindaco: portare a termine il PUG, far avviare i PIRP e realizzare l’housing sociale. In altre parole, e per essere chiari, non è stato capace di avviare i piani edilizi che avrebbero dovuto alleviare l’emergenza abitativa che affligge la nostra comunità.

Rende ancora più desolante il suo operato l’aver proposto le stesse clausole, mai rispettate, a garanzia della consegna delle abitazioni promesse in pagamento dei terreni concessi ai palazzinari per i piani di housing sociale. Parliamo della clausola che prevede che “la costruzione degli alloggi promessi al comune proceda di pari passo alla realizzazione delle opere destinate alla libera vendita” legando al rispetto di questa condizione il rilascio dell’abitabilità. Evidentemente non ha fatto tesoro della vicenda del consorzio Unitario Coop Casa che deve ancora consegnare i 32 appartamenti promessi al Comune.

Che dire, poi, del suo disinteresse nell’elaborare piani di riqualificazione e recupero edilizio, ossia di immaginare una città che si rigenera e rinasce, mentre nella presentazione dell’housing sociale ha più volte enfatizzato l’azione di “riammagliamento della città”, definizione dietro cui si cela il completamento degli scempi edilizi, cominciati con l’era Agostinacchio e proseguiti con nell’era Ciliberti, i cui effetti odierni sono le periferie dormitorio, anche se di lusso, e cantieri aperti a macchia di leopardo attorno alla città.

Quale sia stato il suo impegno sociale lo dimostra la vicenda delle “opere di urbanizzazione secondaria” del piano integrato Gozzini Ordona lavello, impegno che ha portato alla concessione di ulteriore tempo per la realizzazione dei servizi indispensabili previsti dal piano (14 anni non sono bastati per completare il piano integrato), impegno che non ha voluto prendere atto dello scempio provocato dall’inazione della tecnostruttura mentre il quartiere veniva condannato a diventare una discarica a cielo aperto di materiali pericolosi, situazione che si aggrava di giorno in giorno.

Meglio stendere un velo pietoso sui suoi presunti meriti per il piano di allungamento della pista dell’aeroporto Gino Lisa perché dimentica che questo è stato un impegno perseguito dell’amministrazione Mongelli, maturato anche per l’impegno degli assessori che l’hanno preceduto e per la mobilitazione della città intera. A nostro parere, il volersi attribuire meriti senza riconoscere il ruolo della città e dei suoi predecessori, è la dimostrazione di cosa vuol dire “smania di carriera politica”.

L’architetto Marasco dimentica che vuole candidarsi a rappresentare una coalizione composta da partiti politici che sono espressione di culture politiche oggi impegnate nell’immaginare un futuro per la nostra città dopo gli anni bui delle consiliature di Agostinacchio e Ciliberti, consiliature che hanno lasciato una città piena di buchi di bilancio e fossati nelle strade.

Dimentica che la coalizione ha un colore politico ben preciso, quello del centrosinistra, e che il suo proposito “di avviare un percorso per definire un insieme di obiettivi raggiungibili nei prossimi cinque anni” deve necessariamente essere espressione di questa coalizione.

Questi sono i motivi che ci fanno considerare “ostile alla coalizione” l’autocandidatura dell’architetto Marasco perché la sua non è una candidatura fatta per arricchire la coalizione, e questo è lo spirito delle primarie di coalizione per la scelta del candidato sindaco, ma un tentativo di piegare la coalizione agli interessi di chi, non aderendovi, vuole cambiarne il colore politico.

Questa autocandidatura ostile rinnova in noi l’impegno per garantire la più estesa partecipazione della sinistra alle primarie di coalizione riaffermando il nostro impegno nel continuare il rinnovamento della città nel segno della discontinuità con le amministrazioni Agostinacchio e Ciliberti e dei poteri forti che le hanno sostenute.

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