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Bombe a Foggia, Landella agli imprenditori: “Non arretrate, non abbassate la guardia”

Landella dopo l’ordigno piazzato davanti alla pasticceria Del Carmine: “La parte sana della città non è sola in questa battaglia”

Quella di Foggia è un’emergenza nazionale. Senza se e senza ma. La sfida lanciata allo Stato dalla criminalità è chiara ed inequivocabile. Mi aspetto che lo siano anche le risposte fornite dal Governo centrale. Stamani il primo cittadino si è recato sul luogo dell’attentato dinamitardo – il terzo in pochi giorni –  incontrando il titolare dell’esercizio commerciale, esprimendogli la piena e totale solidarietà dell’Amministrazione comunale e dell’intera città di Foggia.

Siamo sbigottiti dalla violenza e dalla sfrontatezza di chi ha inaugurato questa stagione di terrore e di minacce. Assistiamo ad un’escalation di bombe preoccupante ed inquietante. Noi non abbiamo alcuna intenzione di abbassare la testa né di rassegnarci a questo clima. L’impegno delle Forze dell’Ordine, della Prefettura, della Procura, delle Istituzioni e delle tante associazioni che si occupano della lotta al racket delle estorsioni - e della lotta ad ogni forma di criminalità - continuerà con nuovo e maggiore vigore.

In questo percorso è decisivo, però, che dal Ministero degli Interni giunga finalmente una consapevolezza piena circa il livello di gravità di una situazione di cui il Viminale è stato informato nel corso degli anni grazie al prezioso lavoro compiuto dai diversi livelli istituzionali del territorio. Foggia è ai primi posti in Italia per i reati di natura estorsiva. Un dato allarmante, che avrebbe dovuto indurre il Ministro Angelino Alfano a disporre provvedimenti straordinari per far fronte a questa emergenza. Oggi la città torna nuovamente e con forza a chiedere queste risposte. Lo fa nella consapevolezza del valore dell’unità istituzionale, argine fondamentale contro questa fiammata criminale.

Nella guerra al racket delle estorsioni non servono soltanto più uomini e mezzi. Occorre anche un quadro di norme più severe, che colpiscano i beni di quanti sono dediti a questa ignobile forma di ricatto, compresi i prestanome dietro i quali si celano spesso i proventi di questa attività illecita. Purtroppo nel recente passato leggi come l’indulto o il cosiddetto “svuotacarceri” hanno trasmesso alla popolazione un senso di paura, hanno consegnato agli imprenditori onesti e perbene la sensazione che anche l’azione di denuncia avrebbe solo allontanato le minacce e le ritorsioni.

Su questo fronte, dunque, è necessario che il Parlamento faccia un passo in avanti e che il Ministero dell’Interno si faccia carico di ascoltare le istanze della nostra città in chiave risolutiva. Agli imprenditori di Foggia chiedo di non arretrare, di non abbassare la guardia, continuando a denunciare richieste di carattere estorsivo ed isolando chi vuole impedire il nostro sviluppo e strangolare la nostra economia. La parte sana della città non è sola in questa battaglia.

L’amministrazione comunale nei prossimi giorni dedicherà all’emergenza sicurezza una seduta monotematica e straordinaria del Consiglio comunale. Martedì 25 novembre, invece, alle 17.30, l’Aula consiliare di Palazzo di Città ospiterà un incontro pubblico, al quale parteciperanno tutte le associazioni impegnate nella lotta al racket delle estorsioni e ad ogni forma di criminalità e, più in generale, tutte le realtà associative che hanno a cuore il futuro di Foggia. Un’iniziativa a cui invitiamo l’intera cittadinanza, per recepire istanze, proposte, indicazioni. Un momento di confronto utile a definire anche i temi che saranno oggetto della discussione dell’Assemblea consiliare”.

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