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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

No al congresso del ‘volemose bene’, Napoleone Cera si fa da parte: "Mi autosospendo da Forza Italia"

Ultimatum del consigliere regionale a poche ore dall’elezione del nuovo coordinatore provinciale

Lascia accesa un’ultima flebile fiammella, uno spiraglio che ha il sapore dell’ultimatum a poche ore dal congresso provinciale.

Il consigliere regionale Napoleone Cera si è autosospeso da Forza Italia, come anticipato ieri da FoggiaToday. Non parteciperà alla vita politica attiva del partito, ma resta nel gruppo consiliare, perché condivide la linea dettata dal capogruppo Paride Mazzotta.

Senza tema di smentita, afferma che insieme a lui non parteciperanno al congresso tanti amministratori e amici, che sarebbero pronti a seguire le sue orme qualora dovesse lasciare il partito.

Forza Italia perderebbe il consigliere regionale che alle ultime elezioni aveva incassato 4.905 voti, ma non solo lui.

Ritiene di aver "agevolato" l'elezione di Paolo Dell'Erba, facendosi da parte. 

“Non avrei mai immaginato di poter arrivare a tanto, si poteva evitare: bastava che il partito contribuisse ad un dialogo costruttivo sul territorio, perché in fondo era quello che cercavo”, premette.   

A suo dire, il partito è spaccato esattamente a metà. Avrebbe visto di buon occhio una mozione unitaria che tenesse dentro tutti.

In mezz’ora di conferenza stampa a Bari ripercorre l’ultimo anno, a partire dall’elezione del presidente della Provincia di Foggia, passando per l’elezione del consigliere segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, fino allo scioglimento del Comune di Manfredonia, alle elezioni amministrative di Foggia, per arrivare ad una rottura che avrebbe voluto evitare.

A giudicare dal carteggio con il responsabile nazionale dell’Organizzazione di Forza Italia, Francesco Battistoni, i rapporti con vertici sono ormai incrinati.  

Emblematico un passaggio della risposta alla sua lettera del 30 dicembre scorso, quando evidenziava criticità nella gestione del partito a livello regionale e chiedeva un incontro chiarificatore, che non c’è mai stato: “Non puoi pretendere che tali attacchi trovino addirittura la condivisione dell’intero partito”, si legge nella replica del deputato.

“Quanto da lei scritto non corrisponde affatto alla realtà e circa i suoi contenuti mi riservo ogni azione”, avverte nella sua ultima lettera. Se si riferisse ad un’azione legale o all’espulsione non lo ha compreso neanche il diretto interessato, che di certo non ha gradito che le sue dichiarazioni siano state bollate come pure invenzioni.

“Ringraziandovi per le lezioni di politica che ho ricevuto, anche se in modo un po’ inaspettato, mi congedo con un saluto, non senza una certa nostalgia per quello che avrebbe potuto essere e non è stato”, si legge nella lettera datata 17 gennaio a Battistoni e Tajani.

Nelle ultime ore, è stata presentata, com’era nell’aria, la mozione unitaria: il consigliere regionale Paolo Dell’Erba sarà coordinatore provinciale e l’avvocato Enrico Pellegrini vice vicario, mentre il coordinatore provinciale uscente Raffaele di Mauro sarà capo listino per il congresso nazionale.

Pellegrini, già membro dei probiviri regionali del partito e del coordinamento provinciale, appartiene all’area dell'onorevole Giandiego Gatta.

Il commissario regionale Mauro D’Attis e Raffaele di Mauro sarebbero stati i facilitatori dell’accordo. Nel coordinamento non ci sarà alcun componente riconducibile a Gianni Rotice e il parlamentare continuerà ad essere il leader incontrastato del Golfo.

Il congresso si chiuderà con l’elezione per acclamazione, ma il fuoco potrebbe continuare a covare sotto la cenere.

“Chi si propone come segretario provinciale ha sottoscritto le linee programmatiche di un altro candidato, consegnando la Provincia al centrosinistra”, ricorda Cera. In quell’occasione, il commissario regionale Mauro D’Attis e il vice vicario Dario Damiani, in una nota affermarono testualmente: “Chi non ha raccolto l'appello a seguire la linea di Forza Italia ne resta fuori, come il sindaco di Apricena Potenza e il consigliere regionale Dell'Erba”.

Ma quando si è trattato di votare per il consigliere segretario, il coordinatore regionale “ha imposto di fatto Dell’Erba, con una missiva inviata agli altri coordinatori regionali di partito”.

Napoleone Cera è stato eletto con “i voti degli amici consiglieri regionali”, compresi alcuni consiglieri di maggioranza, secondo i calcoli.

Si dice esterrefatto dalla presenza nella lista di Paolo Dell’Erba dell’area riconducibile a Giandiego Gatta. “Stranamente – osserva -, quel Rotice che sosteneva Dell'Erba alla Provincia è fuori da questa trattativa”.

Lui, in realtà, nei giorni scorsi, tramite il suo avvocato Pasquale Spagnoli, accanto a lui in conferenza stampa, aveva presentato anche un ricorso d’urgenza al Tribunale di Foggia per chiarire alcuni aspetti del congresso che, a tutt’oggi, non lo convincono.

“Quando mi si dice, tramite una lettera a firma di Tullio Ferrante, che solo il candidato al Congresso provinciale può avere l'elenco dei tesserati, la domanda sorge spontanea: io che voglio essere candidato a segretario provinciale di Foggia, se non ho gli elenchi dei tesserati, come faccio a garantirmi le 150 firme per presentare la mia candidatura?”.

E questo era il principale motivo del suo ricorso, poi ritirato, non perché dubitasse delle sue motivazioni, ma perché, come spiegato nell’ultima missiva a Battistoni, grazie alla lettera del responsabile nazionale ora conosce “la ‘vera’ linea” tracciata dal partito nazionale in merito alle operazioni in terra di Capitanata.

“In questo partito sembra che il Congresso sia un iter di passaggio, una cosa informale, all’insegna del vogliamoci tutti bene”, ha dichiarato. Bolla come “sfascista” la politica del coordinatore regionale D’Attis: “Non porterà assolutamente a nulla, se non a una divisione del partito”.

Una frase lascia scorrere già i titoli di coda: “In Forza Italia lascio un pezzo del mio cuore”, ha detto riferendosi al sottosegretario Francesco Paolo Sisto che, fino, all’ultimo avrebbe cercato di trovare una soluzione, coinvolgendo anche D’Attis. Ma questa operazione non ha sortito l’effetto sperato e, anzi, il coordinatore regionale ne avrebbe tratto la conclusione che in Puglia esistono due correnti, una vicina a Tajani e l’altra a Sisto.

“In realtà non è così: tutti facciamo parte di Forza Italia”, controbatte Cera, che non risparmia una stoccata al ministro e segretario nazionale del partito. “Berlusconi è stato veramente un grande padre all'interno di Forza Italia, ha dialogato con tutti, e mi sembra che, purtroppo, l'onorevole Tajani, per quanto sia bravo nel suo lavoro, sia veramente molto lontano dai modi e dai metodi utilizzati dal nostro Silvio Berlusconi”.

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