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Sciopero 28 ottobre 2011 in piazza a Santi Apostoli a Roma

Duemila lavoratori pugliesi del Pubblico Impiego in piazza a Roma: Aldo Pugliese: “Crescere si può senza penalizzare i servizi ai cittadini”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

Saranno 2000 i lavoratori pugliesi del Pubblico Impiego che “invaderanno” piazza Santi Apostoli di Roma il 28 ottobre.

Con un obiettivo ben preciso. “Dimostrare fattivamente – spiega il Segretario Generale della UIL di Puglia e di Bari, Aldo Pugliesela disponibilità a discutere con tutti gli enti locali e le associazioni dei cittadini in un grande tavolo da cui scaturisca una larga intesa che proponga un modello istituzionale ed amministrativo funzionale. La pubblica amministrazione è la cartina tornasole di una società civile. E senza servizi non può esistere una società civile”.

Non una protesta fine a se stessa, dunque, ma un’occasione per proporre contromisure più giuste ed eque alla crisi economica che non accenna ad allentare la morsa. Crescere si può. E senza calare mannaie sui soliti noti.

La sanità pubblica – spiega il Segretario Generale della UIL regionale - è a forte rischio per carenza di personale medico e non: liste d’attesa interminabili, malasanità, tenere i conti in ordine non significa calpestare il diritto alla salute dei cittadini. In bilico, per le stesse carenze, è pure il funzionamento della macchina burocratica regionale, con tutto ciò che ne consegue, a partire dalla gestione dei fondi europei, senza i quali la ripresa dell’economia regionale sarebbe una chimera. Per tacere della scuola, dove l’arte di allestire nozze con i fichi secchi, in barba alla sicurezza di studenti e docenti, è diventata ormai una consuetudine”. Il Segretario Generale della UIL regionale ha ribadito come sia prioritario, piuttosto, “puntare l’attenzione sulla lotta senza quartiere all’evasione fiscale e sulla riduzione dei costi della politica per evitare che a pagare siano sempre i soliti noti e i soliti, già bistrattati, settori, tra cui quello pubblico. Oltre al blocco delle contrattazioni per i prossimi 5 anni – conclude Pugliese – tra i provvedimenti presentati a Bruxelles c’è la possibilità di rendere effettivi la mobilità obbligatoria, la riduzione salariale, nonché il superamento delle doti organiche”.

 

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