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Stefàno duro con il presidente dei dottori agronomi di Foggia

Una nota dell’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefàno in risposta al presidente dei dottori agronomi della provincia di Foggia Luigi Miele

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

DARIO STEFANO - “La evidente aggressione mediatica che il dr. Miele sta operando nei confronti dell’Assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, mi costringe ad intervenire nuovamente sulla lamentata disattenzione della Amministrazione regionale nei confronti della Capitanata. Per farlo, debbo nuovamente correggere le inesattezze che abbondano nelle sue parole, anche in maniera lesiva della dignità dei funzionari e dei dirigenti della Regione.

Ma questo lo accerterà l’Avvocatura regionale, alla quale è stato affidato il compito di verificare il profilo delle affermazioni. Non v'è dubbio, infatti, che la scelta della esposizione mediatica, preferita dal presidente Miele ad un approfondimento di merito, al quale ci eravamo dichiarati assolutamente disponibili, chiama ciascuno alla responsabilità di rispondere delle proprie dichiarazioni.

“Venendo alle argomentazioni: la suddivisione della Puglia in tipologie di aree rurali è stata prevista nel PSR Puglia 2007 - 2013 in conformità a quanto fatto nel documento programmatico di indirizzo e di riferimento, il Piano Strategico Nazionale, approvato a livello nazionale dal partenariato socio-economico, rappresentativo di tutti gli operatori e le categorie operative in agricoltura e nello sviluppo rurale.

“Come hanno proceduto la Regione Puglia e il Comitato di Sorveglianza del Programma di Sviluppo Rurale della Puglia, che ricordo è composto dai rappresentanti delle Organizzazioni Professionali degli agricoltori, delle Organizzazioni Sindacali, dei Tecnici Agricoli, delle Province, dei Comuni, delle Associazioni ambientaliste? Hanno identificato, nello stesso PSR, le priorità per ogni tipologia di area - anche in funzione dei comparti produttivi - e delle risposte ai relativi differenti bisogni. Non più, dunque, a differenza del precedente Programma Operativo Plurifondo 1994-1999, la scelta di ripartire risorse tra province, e ciò rende inopportuna qualsiasi equiparazione tra Cuneo e Foggia.

Come pure il riferimento alla esperienza dell’Emilia Romagna è assolutamente inadeguato, considerato che in quella regione si è operato attraverso Programmi di Sviluppo Rurale Provinciale, in virtù di una scelta che, al contrario, il partenariato pugliese non ha fatto.
Ancora: i criteri di selezione dei progetti, finalizzati a scegliere i migliori, sono stati approvati (nel 2009), dal citato Comitato di Sorveglianza del Programma di Sviluppo Rurale della Puglia, così come avvenuto per le domande relative ai muretti a secco e la biodiversità. Risulta perciò improbabile - direi impossibile - che in un contesto così articolato, rappresentativo anche dei territori regionali, possa essersi verificata la discriminazione lamentata.

Tanto più perchè i criteri adottati in Puglia sono esclusivamente quantitativi, calcolati in automatico e senza alcun margine di discrezionalità da parte dei funzionari e dirigenti regionali che, con onestà e trasparenza, sono impegnati ad “attuare” – e non decidere – le politiche che la comunità pugliese ha condiviso.

“Non è comprensibile, inoltre, la ulteriore lamentazione sulle misure relative a biodiversità e muretti a secco, peraltro tardiva, lanciata nella mischia dell’accusa senza alcun elemento circostanziale. Già detto che i criteri sono stati definiti in maniera collegiale, alla intera provincia di Foggia è stata data piena risposta alle domande di finanziamento per la tutela della biodiversità, mentre gli investimenti dei muretti a secco si sono ovviamente concentrati nelle aree in cui sono maggiormente diffusi in linea con quanto indicato dalla normativa comunitaria.

“In ultimo, ad ulteriore riprova della infondatezza delle argomentazioni del presidente Miele, gli Uffici ultimeranno a giorni un lavoro di monitoraggio sulla distribuzione sui singoli territori provinciali delle risorse, in ordine alle varie misure del PSR già implementate. Da cui, sono certo, verrà fuori una immagine veritiera, diversa da quella che ha voluto rendere a tutti i costi il dr Miele e che dimostrerà, ancora una volta, la linearità e trasparenza dell'operato dell'intera struttura regionale nella quale ripongo fiducia e stima. “
 

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