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Economia Lesina

Il commissario spegne la musica a mezzanotte e chiude locali e lidi alle 2: è l’ultima mazzata per il turismo a Lesina e Marina

Il segretario cittadino del Pd chiede il ritiro dell’ordinanza. L’alternativa, per i giovani, spesso è percorrere la ‘strada della morte’

Musica spenta a mezzanotte, locali chiusi entro le 2 con un margine di mezz’ora appena per consentire il deflusso dei clienti, senza clemenza per i lidi: l’estate è finita ad agosto per i giovani a Lesina e nella sua Marina. Lo stop alla movida dall’1 al 31 agosto, imposto dal commissario prefettizio Nicolina Miscia, era arrivato già con un’ordinanza, la numero 14, firmata il 27 luglio anche dal commissario prefettizio vicario Saverina Romano, parzialmente modificata dalla successiva del 6 agosto che ha accolto solo in parte l’istanza presentata dalla Confcommercio provinciale di Foggia che aveva chiesto di valutare la possibilità di posticipare il limite delle emissioni sonore alle 2 almeno il venerdì e il sabato. 

Il Comandante della Polizia Municipale, nella sua relazione del 4 agosto, ha espresso parere favorevole solo fino all’una, “nei locali di intrattenimento non incompatibili con la quiete pubblica”. 

Negli ultimi tempi, peraltro, specie a Marina di Lesina, contemperare l’esigenza della quiete, talvolta esasperata in una località balneare da cui pervenivano ripetute segnalazioni, con la voglia di svago, era diventato particolarmente difficile, a differenza delle vicine e rinomate località del Gargano. 

L’ordinanza, avente ad oggetto “Disposizioni urgenti a tutela della pubblica incolumità e della salute pubblica”, chiaramente, è giustificata anche dalla necessità di contenere la diffusione del contagio da Covid19. Il commissario ritiene che, “a causa del previsto notevole afflusso di persone nel territorio comunale, si rende necessario, nel corrente periodo estivo, adottare misure utili per migliorare le condizioni di sicurezza urbana e di vivibilità anche in considerazione di atti di disturbo alla quiete pubblica e di minaccia alla incolumità delle persone”. 

È vietato anche l’asporto di bevande in vetro e lattina dalle 24 alle 2, come sono vietati gli spettacoli pirotecnici, “in grado di per sé di attirare un numero incontrollabile di persone”, si legge nell’ordinanza. 

Devono chiudere tutti entro le 2.30 al massimo: bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie, enoteche, distributori automatici, e similari, lidi compresi, nel mese in cui si cerca un po’ di refrigerio e di divertimento soprattutto dopo cena. Tolleranza zero anche nel villaggio turistico, oltre che nella laguna fortemente attrattiva nelle sere d’estate. 

L’alternativa, per i giovani, è mettersi in macchina e spostarsi nei comuni vicini, percorrendo anche la Ss16, per esempio, meglio nota come la strada della morte, o percorrere più di 60 chilometri per raggiungere Peschici e Vieste.

A scrivere al commissario prefettizio e, per conoscenza, al prefetto di Foggia, Carmine Esposito, è stato il Partito Democratico di Lesina, Circolo Enrico Berlinguer.  “Le ordinanze numero 14 e 15 adottate dal Commissario Prefettizio di Lesina, colpiscono gravemente i concittadini che, col turismo, fanno reddito - scrive il segretario cittadino del Pd, l’ingegnere Giuseppe Di Perna - I provvedimenti riducono l' offerta dei servizi verso quanti in questo periodo popolano il paese ed hanno ricadute negative sulla attrattività turistica della nostra cittadina.

Un paese non in grado di garantire un'offerta turistica variegata e differenziata per fasce di età è destinato a non affermarsi come meta ambita e non può registrare i numeri che vengono raggiunti dai paesi limitrofi”.

Il Pd si riferisce, chiaramente, sia al comune lagunare sia alla sua Marina. Il segretario Di Perna osserva proprio come le misure restrittive rischino di spingere lesinesi e villeggianti, soprattutto i più giovani, “ad andare nei paesi vicini, per soddisfare quei bisogni di socialità e divertimento preclusi dall’ordinanza in oggetto, con relativi ulteriori danni all'economia locale e con relative preoccupazioni delle famiglie che si trovano a fare i conti, nelle ore notturne, con figli fuori dai confini della propria cittadina”.

Il Pd chiede al commissario di tornare sui suoi passi, anche a tutela degli operatori turistici e degli esercenti, reduci da mesi di restrizioni e chiusure a intermittenza. “Troviamo superfluo sottolineare le sofferenze - non solo economiche - provate negli scorsi mesi da tutti i nostri concittadini possessori di attività commerciali, causate dai blocchi e dalle restrizioni imposte dalla situazione pandemica. Al fine di scongiurare conseguenze negative ulteriori, il Partito Democratico di Lesina invita il Commissario a rivedere le decisioni assunte e a valutare altre soluzioni idonee all'ordinata gestione della movida”

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