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Sabato, 27 Aprile 2024
Economia

La 'crociata' di 19 comuni del Foggiano contro l'Istat: 1000 euro di multa a sindaci che non hanno trasmesso i dati

A lanciare l'allarme è l'associazione Asmel, che contesta le sanzioni comminate ai Comuni che non hanno trasmesso all’Istituto Nazionale di Statistica i dati sul censimento delle unità economiche.

“L’Istat non fa nulla per consentire l’interazione e lo scambio automatizzato dei dati con i Comuni”. A lanciare l'allarme è il presidente di Asmel, Giovanni Caggiano.

L'associazione per la sussidiarietà e la modernizzazione degli Enti Locali,  che rappresenta 4.368 Enti in tutta Italia, infatti, ha indirizzato una lettera aperta al presidente Istat, Francesco Maria Chelli, per contestare le sanzioni comminate (1.032 euro in capo al primo cittadino) ai comuni che non hanno trasmesso all’Istituto Nazionale di Statistica i dati sul censimento delle unità economiche.

"Si contano in 1.200 gli adempimenti cui occorre ottemperare, compresi quelli statistici, e l’esigenza del loro sfoltimento e semplificazione assume carattere prioritario, per dare risposte efficaci alle attese dei cittadini e, nei piccoli Comuni, addirittura per garantire la loro sopravvivenza", spiegano da Asmel.

"L'esigenza di sburocratizzazione e semplificazione invocata dalle aziende, diventa ancor più pressante nel Comune, che accanto alle tradizionali funzioni ordinatorie ha visto crescere sempre più l’erogazione di servizi ai cittadini, caratterizzandosi alla stregua di una moderna società di servizi". La lettera, firmata da oltre 750 sindaci in tutta Italia, contesta la mancata attuazione dell’obbligo di scambio dati automatizzato tra Comuni e Istat imposto da oltre vent’anni dal TUEL – il Testo Unico Enti Locali - all’articolo 12.

In Puglia, sono 39 i Comuni che hanno sottoscritto la missiva: ben 19 in provincia di Foggia (Alberona, Carlantino, Chieuti, Lucera, San Paolo di Civitate, Sant’Agata di Puglia, Faeto, San Marco la Catola, Celenza Valfortore, Cagnano Varano, Torremaggiore, Monteleone di Puglia, Volturino, Serracapriola, Rodi Garganico, Volturara Appula, Accadia, Celle di San Vito, Motta Montecorvino), 3 nella provincia di Bari e altrettanti in provincia di Taranto, 9 nel Leccese, e uno solo nella Bat. Nella lettera inviata a Istat, Asmel ritiene "non tollerabile che un sindaco sia chiamato a pagare di tasca propria, in presenza di défaillance di una macchina amministrativa perennemente sotto sforzo" .

“Se l’Istat avesse rispettato la legge non vi sarebbero sanzioni da applicare. Dalle nostre rilevazioni, dei circa 1.200 adempimenti di cui ogni Comune annualmente è chiamato a rispondere, circa 70 riguardano i fini statistici. L’invio dei dati statistici estratti dai software gestionali dei Comuni sarebbe superfluo se funzionasse lo scambio dati automatizzato tra gli Enti Pubblici e l’Istat. Invece i Comuni sono chiamati sempre e solo ad adempiere, mentre la vera chiave per la transizione amministrative risiede insieme nella sburocratizzazione procedurale e nella semplificazione legislativa”, conclude Caggiano.

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