Chiusura Monte Saraceno, si mobilita anche il Comune di Foggia. Si chiederà un incontro ad Anas
Il consiglio comunale ha approvato all'unanimità un ordine del giorno che impegna sindaco e giunta a farsi promotori di un incontro con Anas e Ministero dei Trasporti. Il provvedimento potrebbe essere esteso ad altri Comuni della Capitanata
Preoccupa la chiusura della galleria di Monte Saraceno. La stagione turistica è alle porte e si mobilita anche il consiglio comunale di Foggia. L'assise, nella scorsa seduta, ha approvato all'unanimità un ordine del giorno (primo firmatario Pasquale Cataneo) che "impegna il sindaco Franco Landella e la giunta comunale ad incontrare i vertici Anas sì da scongiurare il prolungamento della chiusura parziale della galleria di Monte Saraceno durante il periodo estivo, onde evitare gravi perdite economiche per gli operatori turistici del Gargano e per le numerose famiglie impegnate nel comparto e disservizi per i residenti".
"Si chiede, inoltre - scrivono ancora i consiglieri-, di estenere il provvedimento a tutti i Comuni della Capitanata affinchè il territorio provinciale possa presentarsi compatto rispetto a questa istanza, richiedendo urgentemente un incontro a Roma con Anas e Ministero Trasporti e Infrastrutture". "La strada statale 89 è l'arteria principale che dal capoluogo dauno raggiunge le località di Mattinata e Vieste e la chiusura parziale della galleria di Monte Saraceno durante il periodo estivo costringe i veicoli ad utilizzare le strade secondarie, che non solo sono potenzialmente pericolose durante il passaggio di mezzi pesanti, ma allungano di gran lunga i tempi di percorrenza".
"Una circostanza - scrivono i consiglieri- che potrebbe scoraggiare numerosi vacanzieri a sceglere le località di Mattinata e Vieste durante le ferie estive, anche per via della mancanza di ulteriori infrastrutture come un aeroporto". "Inoltre - si legge ancora- c'è da tener presente che in quella zona non sono presenti presidi sanitari organizzati e dunque l'allungamento dei tempi di percorrenza può pregiudicare il soccorso di coloro che sono costretti a ricorrere alle cure sanitarie".