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Cronaca

Ora fa paura la variante 'Delta': "Questione preoccupante". In Italia è sotto all'1%, ma se aumentano contagi quarantena dall'Inghilterra

Una estate senza inglesi costerebbe 1,5 miliardi all'Italia. Draghi ottimista ma "bisogna essere pronti a reagire con tempestività"

Nel mondo tiene banco il pericolo variante Delta, prima chiamata ‘Indiana’, “che preoccupa per i dati che provengono dal Regno Unito sulla sua circolazione”. In Italia è ancora contenuta sotto l’1%. In Puglia è stato individuato un focolaio a Brindisi (leggi qui).

Questo il dato comunicato nei giorni scorsi dal presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, che nel corso di una conferenza stampa aveva precisato che c’è una una larghissima circolazione della variante Alpha, la vecchia variante inglese, e che c'è una circolazione della variante brasiliana, oggi Gamma, che è al 6,26%, vicino a 7,8% nella flash survey. La variante nigeriana è contenuta intorno all'1%".

“Noi facciamo il tampone a chi entra in Italia. Se dovessero ricominciare ad aumentare i contagi, anche noi dovremmo reinserire la quarantena per chi arriva dall'Inghilterra, ma questa situazione al momento non c'è, non ci siamo ancora". Ha detto il premier Mario Draghi al termine del G7, rispondendo a una domanda sulla cosiddetta variante Delta.

A chi gli domanda se c'è, come in Uk, un ripensamento delle aperture in relazione al rischio rappresentato dalla variante indiana, "per ora non c'è motivo di pensare che questo possa succedere. Dipende molto dalla dimensione dei contagi, dovessero schizzare su i contagi, ma non è quello che vediamo in altri Paesi europei. Spagna e Grecia non mettono quarantena dall'Inghilterra, ma bisogna essere pronti a reagire in maniera tempestiva".

La diffusione della variante Delta del Covid è questione "molto preoccupante" ha detto Boris Johnson, intervistato da Sky News a margine del vertice del G7, dicendosi, a causa del nuovo aumento dei contagi che si sta registrando dall'inizio del mese, "meno ottimista" di quanto fosse a fine maggio riguardo alla pandemia. "E' chiaro che la variante indiana sia più trasmissibile ed è anche vero che stanno aumentando i casi ed i livelli di ospedalizzazione - ha detto - non sappiamo esattamente fino a che punto questo comporterà nuovi decessi, ma è chiaramente una questione molto, molto preoccupante".

Riguardo al rinvio di quattro settimane della data della fine delle restrizioni inizialmente fissata per il 21 giugno, Johnson ha detto che ancora non ha finalizzato la decisione: "vogliamo essere sicuri che la road map delle riaperture sia irreversibile, ma non può esserlo a meno che non procediamo con cautela - ha concluso - vi sono ancora alcuni dati da analizzare, annunceremo la decisione lunedì".

Una estate senza inglesi costerebbe 1,5 miliardi all'Italia. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti in riferimento alla necessità di reinserire la quarantena per chi arriva dall'Inghilterra nel caso di forte aumento dei casi per la cosiddetta variante indiana annunciata dal premier Mario Draghi in conferenza stampa al termine del G7. Prima della pandemia erano oltre 2,1 milioni i cittadini della Gran Bretagna in viaggio in Italia durante i mesi di luglio, agosto e settembre con le mete privilegiate che sono le città d'arte ma - precisa la Coldiretti - gli inglesi apprezzano molto anche le campagne italiane e prestano particolare attenzione alla qualità dell'alimentazione per la quale destinano una quota elevata della spesa durante la vacanza.

Gli effetti rischiano di farsi sentire - precisa la Coldiretti - anche dal venir meno della leva positiva del turismo sulle esportazioni nazionali con i turisti che al ritorno in patria cercano sugli scaffali i prodotti gustati durante il viaggio. La Gran Bretagna si classifica al quarto posto tra i partner commerciali del Belpaese per cibo e bevande dopo Germania, Francia e Stati Uniti.

Dopo il vino, con il prosecco in testa, al secondo posto tra i prodotti agroalimentari italiani più venduti in Gran Bretagna ci sono - conclude la Coldiretti - i derivati del pomodoro, ma rilevante è anche il ruolo della pasta, dei formaggi, salumi e dell'olio d'oliva e il flusso di Grana Padano e Parmigiano Reggiano.

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