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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca San Severo

La Villa a Luisa Fantasia, c'è un progetto di memoria: "Storia così cruenta non può non innescare un cambiamento"

Nelle intenzioni, ci sarebbe la volontà di intitolare il vicino parco giochi alla piccola Stella Costa, la 12enne rimasta uccisa 20 anni fa, in una sparatoria avvenuta per le strade di San Severo

Manca ancora la data dell’inaugurazione ufficiale, ma per tutti - oggi - la rinnovata villa comunale di San Severo porta il nome di Luisa Fantasia, prima vittima ‘trasversale’ di mafia in Puglia. Una lastra di pietra, posta all’ingresso dei giardini cittadini (foggia ed epigrafe verranno svelate a tempo debito), ricorderà la giovane donna, moglie di un militare dell’Arma, violentata e brutalmente assassinata nella sua abitazione, a Milano, da due giovani legati a una delle prime 'ndrine presenti in Lombardia, all'epoca sotto la lente investigativa del marito.

L’episodio risale al 1975. Il tutto avvenne dinanzi alla figlioletta di appena 18 mesi, Cinzia. Fu proprio quest’ultima, ormai donna, ad indirizzare una lettera al sindaco Francesco Miglio, chiedendo di onorare la memoria di Luisa dedicandole un luogo idoneo a creare comunità e memoria “affinché Luisa non muoia una seconda volta”. Era il 2019, e la richiesta fu subito accolta dal primo cittadino; l’occasione idonea si è presentata con i lavori di riqualificazione della villa comunale cittadina. Invero, a Luisa è dedicato un intero quartiere a San Severo ma negli anni la sua denominazione di uso comune è stata plasmata su quella di alcuni blitz delle forze di polizia, tanto da imporsi sul cognome Fantasia e far scivolare il nome di Luisa nel dimenticatoio.

Nelle intenzioni, ci sarebbe la volontà di completare il percorso di memoria cittadino intitolando il parco giochi nei pressi della villa alla piccola Stella Costa, la 12enne rimasta uccisa 20 anni fa, coinvolta per errore in una sparatoria avvenuta per le strade di San Severo. In questo modo, si replicherebbe il ticket già proposto nell’intitolazione del Reparto prevenzione crimine di San Severo, ricordando in modo coerente, una mamma e una figlia, vittime innocenti di una criminalità senza scrupoli. L’idea piace: “Ne saremmo davvero felici”, spiega Pietro Paolo Mascione, vicepresidente nazionale dell’associazione ‘Ultimi’ del prete anti-camorra don Aniello Manganiello e figlio (in seconde nozze) di quel giovane carabiniere che indagava sotto copertura sui traffici di droga delle ‘ndrine calabresi, a cui la criminalità uccise la moglie per vendetta.

A rompere il silenzio sulla vicenda furono, nel 2019, i familiari di Luisa: la figlia Cinzia, testimone della barbarie, e suo fratello Pietro Paolo. A quest’ultimo fu dato il compito di ricostruire e ripercorrere la vicenda, che fu affidata proprio alle pagine di FoggiaToday. Lo scorso anno, infine, il Comune di Milano ha reso onore alla memoria di Luisa e alla sua storia di madre e moglie, dedicandole un giardino, in via delle Forze Armate (qui il progetto), nel quartiere dove insieme al marito si era trasferita dalla Puglia e dove ha trovato la morte. “Portare alla conoscenza di tutti una storia così cruenta, così violenta e barbara - spiega Pietro Paolo - non può non innescare una volontà di riscatto sociale. La memoria senza voglia e volontà di cambiare lo stato delle cose, però, è nulla. Senza un’idea di legalità pura e concreta, e non solo dichiarata sui banchi, non si va da nessuna parte. La legalità deve essere assecondata da azioni, altrimenti stiamo solo inflazionando questo termine, svuotandolo del significato”.

Intanto, è in nuce già un programma di iniziative per sostenere questo percorso di memoria. “Abbiamo registrato la volontà di una compagnia teatrale (un membro della quale è originario di San Severo), di portare in giro per i teatri d’Italia questa storia. E’ bello ed è importante che questo progetto parta da San Severo, dove inizia a manifestarsi una necessità di conoscere, che è il primo passo per il cambiamento”, conclude.

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