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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca San Severo

La storia di Luisa Fantasia in commissione antimafia: "Fu la prima vittima 'trasversale’ in Puglia"

La giovane sanseverese fu assassinata nel 1975, a Milano. Il 14 giugno, data della sua uccisione, verrà ricordata con una cerimonia ed un convegno, in programma a Manfredonia

Dopo la storia di ‘Maria’, testimone-chiave dell’operazione ‘Cartagine’ che ha smantellato la mafia di Cerignola (qui i dettagli), la Commissione di studio e di inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata in Puglia accende i riflettori su un’altra donna di Capitanata. Ovvero, la sanseverese Luisa Fantasia, verosimilmente la prima vittima di ‘mafia trasversale’ in Puglia.

Una storia crudele e dolorosa, quella di Luisa, moglie di un militare dell’Arma, violentata e brutalmente assassinata nella sua abitazione, a Milano, da due giovani legati a una delle prime 'ndrine presenti in Lombardia. Il tutto avvenne dinanzi alla figlioletta di appena 18 mesi. Il fatto risale al 1975 e per lungo tempo la vicenda fu tenuta sottochiave. E questo per due ordini di motivi: innanzitutto perché la vicenda fu secretata per le indagini dell’epoca, in secondo luogo per la tenace volontà della famiglia di tutelare la memoria della donna e il proprio dolore.

Luisa Fantasia, uccisa per una 'ragion di Stato': "A un dolore così forte si sopravvive" 

A ripercorrerne la storia, dinanzi alla commissione antimafia, è stato Pietro Paolo Mascione, vicepresidente nazionale dell’associazione ‘Ultimi’ del prete anti-camorra don Aniello Manganiello e figlio (in seconde nozze) di quel giovane carabiniere che indagava sotto copertura sui traffici di droga delle ‘ndrine calabresi, a cui la criminalità uccise la moglie per vendetta. Mascione è stato ascoltato in commissione per circa 90 minuti; con lui anche la docente Unifg, Barbara Angelillis, promotrice di alcune iniziative per ricordare Luisa.  Si parte il 14 giugno (data della sua uccisione) quando Luisa verrà ricordata con una cerimonia ed un convegno, in programma a Manfredonia. Agli eventi saranno presenti i vertici della Commissione antimafia.

A rompere il silenzio sulla vicenda furono, nel 2019, i familiari di Luisa: la figlia Cinzia, testimone della barbarie, e suo fratello Pietro Paolo. A quest’ultimo fu affidato il compito di ricostruire e ripercorrere la vicenda, che fu affidata alle pagine di FoggiaToday. Lo scorso anno, infine, il Comune di Milano ha reso onore alla memoria di Luisa e alla sua storia di madre e moglie, dedicandole un giardino, in via delle Forze Armate (qui il progetto), nel quartiere dove insieme al marito si era trasferita dalla Puglia e dove ha trovato la morte.

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