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Cronaca San Nicandro Garganico

Resti umani ritrovati mesi fa in un pozzo, le indagini portano a Tricarico: “Il paese presagiva un caso di lupara bianca”

Da alcuni elementi, sin da subito, si ipotizzava che si trattasse del giovane scomparso da San Nicandro Garganico nel 2013

Risalirebbe a settembre il ritrovamento dei resti umani in un pozzo in agro di San Marco in Lamis. Solo dopo le indagini, i carabinieri della Compagnia di San Giovanni Rotondo, hanno ritenuto di diffondere la notizia, quando ormai erano risaliti all’identità.

Sarebbero, dunque, già stati effettuati tutti gli accertamenti. I risultati autoptici avrebbero confermato i primi sospetti.

Si tratterebbe di Angelo Tricarico, scomparso da San Nicandro Garganico il 19 agosto 2013. All’epoca aveva 27 anni.

Sulle ossa sono evidenti i segni di ferite da oggetto contundente. Da qui l’ipotesi di un’aggressione. Gli investigatori hanno motivo di credere che il delitto sia avvenuto altrove rispetto al luogo del ritrovamento e che poi il corpo sia stato gettato nel pozzo, allora pieno d’acqua.

Accanto ai resti sarebbero stati trovati frammenti dei documenti che portava addosso e brandelli degli abiti. Si sarebbe compreso sin dal primo momento, così, che poteva trattarsi proprio del giovane di cui si erano perse le tracce da 10 anni.

Era stata la moglie a denunciare la scomparsa. Le aveva detto che sarebbe tornato di lì a poco quando è uscito di casa, a prima mattina, e non aveva portato con sé né cellulare né denaro.

Quando si è allontanato, indossava bermuda rossi e scarpe nere con le strisce colorate. Erano subito scattate le ricerche, anche in un vallone alla periferia del paese, dove era solito trascorrere del tempo.

La trasmissione ‘Chi l’ha visto?’ anche oggi, dopo la notizia del ritrovamento, chiede se qualcuno abbia informazioni utili, per risalire agli autori del delitto.

“Ancora un episodio che viene da un passato in cui nei nostri territori si regolavano i conti con la violenza, evidentemente – afferma il sindaco di San Nicandro Garganico Matteo Vocale -. Nella tragedia, almeno è stata garantita la pietas, e i resti possono essere riconsegnati alla famiglia. I conti non possono essere regolati con la violenza, ma nelle sedi opportune, quindi tramite la giustizia”.

La sua comunità mette un punto a una dolorosa vicenda. “Si presagiva che non fosse sparito, ma che si trattasse di un caso di lupara bianca. Adesso tutto è confermato”.

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