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Cronaca

Monitoraggio Covid: indice rt e incidenza di casi in lieve diminuzione, ma l'allerta resta alta. Puglia tra le cinque regioni ad alto rischio

In Puglia indice rt a 0.8, ma con la Sardegna resta l'unica regione con classificazione di rischio alta e/o equiparata ad alta per 3 o più settimane consecutive

Un lieve calo dell'indice Rt e dell'incidenza di casi per 100mila abitanti. Ma l'Italia resta ancora in piena emergenza. Questo emerge dall'ultimo report Monitoraggio Covid, relativo al periodo che va dal 30 novembre al 6 dicembre: "Si osserva una leggera diminuzione di casi Covid a livello nazionale, ma l'incidenza rimane elevata, 450 casi per 100mila e in alcune aree, in controtendenza, si osserva un aumento", osserva il direttore generale della Prevenzione presso il Ministero della Salute Gianni Rezza. 

Malgrado la lieve flessione della curva dei contagi, resta ancora oltre la soglia critica il tasso di occupazione dei posti letto in area medica e in terapia intensiva. Per questo restano "necessari comportamenti estremamente prudenti e anche le amministrazioni devono mantenere alto il livello di allerta".

Analizzando il report, restano 5 le regioni/province autonome con classificazione complessiva di rischio alta. Tra queste c'è anche la Puglia, che fa compagnia a Emilia Romagna, Sardegna, Veneto e alla provincia di Trento. 

"In particolare, due delle cinque Regioni classificate a rischio Alto (Puglia e Sardegna, ndr) sono state classificate a rischio Alto e/o equiparate a rischio Alto per 3 o più settimane consecutive; questo prevede specifiche misure da adottare a livello provinciale e regionale in base al documento “Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale” trasmesso con Circolare del Ministero della Salute del 12/10/2020 Prot. 32732". 

L'indice Rt in Italia è sceso allo 0,82. La Puglia è in linea col risultato nazionale, facendo registrare uno 0,8 di rt, che comunque resta tra i più alti (solo Molise, Friuli, Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e provincia di Trento presentano un indice più alto).

"Si osserva una lieve diminuzione nelle ospedalizzazioni in area medica e in terapia intensiva ma ancora con un forte impatto sui servizi ospedalieri. Questo quadro nazionale sottende un quadro diversificato a livello Regionale e sub-regionale, dove a volte ci sono segnali di instabilità, se non di una ulteriore crescita del numero dei casi. L’elevata incidenza e l’attuale forte impatto sui servizi sanitari richiedono di attendere una riduzione significativa prima di considerare un rilassamento delle misure di mitigazione, ivi comprese quelle della mobilità, oltre alla necessità di mantenere elevata l’attenzione nei comportamenti", si legge nel report.  

Per quanto riguarda i contagi, si registra una diminuzione nel numero di casi non riconducibili a catene di trasmissione note (oltre 12.600 in meno), mentre resta stabile la percentuale di casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento. Aumentano, invece, seppur lievemente, i casi rilevati attraverso la comparsa di sintomi (dal 30,2 al 32,3%. Si attesta quasi al 30% il numero di contagi individuati attraverso l'attività di screening. 

Insomma, malgrado timidi segnali di miglioramento, resta alto il livello di allerta: "L’incidenza ancora troppo elevata e l’attuale forte impatto sui servizi sanitari richiedono di attendere prima di considerare un rilassamento delle misure di mitigazione, ivi comprese quelle della mobilità, oltre alla necessità di mantenere elevata l’attenzione nei comportamenti. Si raccomanda alle cinque Regioni che sono ancora classificate a rischio Alto di una epidemia non controllata e non gestibile di adottare rapidamente misure di mitigazione come indicato nel documento “Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale” trasmesso con Circolare del Ministero della Salute del 12/10/2020 Prot. 32732. Si raccomanda inoltre alle Regioni/PPAA con incidenza molto elevata, in particolare se in aumento, di adottare particolare rigore nell’implementare le indicazioni previste nel documento “Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale” trasmesso con Circolare del Ministero della Salute del 12/10/2020 Prot. 32732 per il proprio livello di rischio e di considerare una 5 eventuale escalation di misure laddove in contesti sub-regionali ove vi fossero situazioni di più elevata incidenza, sovraccarico dei servizi e/o trasmissibilità più elevata".

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