Radiazioni ionizzanti da un camion dei rifiuti: precisazioni e rassicurazioni
Corretto l’operato dei responsabili della centrale elettrica E.T.A. di Manfredonia. Automezzo dissequestrato per assenza di qualsiasi condizione di pericolo per persone o cose
Con riferimento alla notizia relativa al sequestro di un automezzo trasportante CSS (combustibile derivato dai rifiuti) presso la centrale elettrica E.T.A. di Manfredonia - a causa di presenza di campi di radiazioni ionizzanti - gli accertamenti della Autorità Giudiziaria hanno confermato nella giornata del 31 marzo quanto già dichiarato nella immediatezza del fatto dai responsabili della centrale stessa.
Si è trattato cioè di un allarme correttamente segnalato dalle apparecchiature di verifica ingressi centrale dovuto a un lieve livello di radioattività, probabilmente causato da materiale (indumenti monouso) contaminati da residui del trattamento diagnostico e/o terapeutico con impiego di radio farmaci, quasi esclusivamente Iodio 131, comunque classificati a bassa pericolosità.
È quindi emerso che E.T.A. aveva correttamente applicato – ancor prima dell’intervento degli organi di P.G. – le procedure previste per legge per poter immediatamente identificare la sorgente di rischio applicando la dovuta cautela ed in particolare isolando l'automezzo "in quarantena", verificando poi con successive misurazioni il decadimento a valori di radioattività al di sotto della soglia di rischio e dunque l’assenza di qualsiasi condizione di pericolo per persone e cose.
Il provvedimento di dissequestro dell'automezzo e del relativo carico da parte della Autorità Giudiziaria è giunto quindi a confermare la correttezza dell’operato dei responsabili della centrale ed a offrire testimonianza del rigore e della profonda attenzione con cui viene attuato in E.T.A. il ciclo di valorizzazione energetica del CSS. Manfredonia