rotate-mobile
Cronaca

Pronto Soccorso sotto attacco, appello a Emiliano: "La politica ripristini il giusto clima"

Lettera del presidente della Federazione degli Ordini dei medici, Filippo Anelli, al governatore della Regione Puglia

Oberati dal sovraffollamento, dall’aumento dei tempi d’attesa, da carichi di lavoro insostenibili, dall’impossibilità di recuperi per mancanza di sostituzioni, da continue aggressioni fisiche e verbali: eppure, anche in queste condizioni, i medici dei Pronto Soccorso continuano a operare. Sino a quando? Se lo domanda il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, la Fnomceo, Filippo Anelli, che ha scritto una lettera al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, per trovare una soluzione sulla vicenda del Pronto Soccorso degli Ospedali Riuniti di Foggia e chiedere, più in generale, “una presa in carico determinata e tempestiva della politica, degli amministratori locali che metta in sicurezza i colleghi professionisti medici ripristinando il giusto clima, consentendo così di assicurare l’idonea assistenza sanitaria”.

Reitera una richiesta di intervento “al più alto livello del governo della Regione Puglia finalizzato non solo alla tutela, nello specifico, dei colleghi del Pronto Soccorso degli Ospedali Riuniti di Foggia, vittime dell’ennesima aggressione ai danni di medici impegnati nell’esercizio professionale quotidiano ma anche alla riflessione sulle disfunzioni di un sistema sanitario regionale che, in tutta evidenza, risulta inadeguato a rispondere efficacemente alle richieste di assistenza sanitaria da parte dei cittadini. Le espressioni di solidarietà e vicinanza rivolte alla collega Paola Caporaletti, Direttore del Pronto soccorso di Foggia e agli altri colleghi del nosocomio, oggetto di attacchi mediatici di estrema, inaccettabile violenza, sono sentite e doverose. Ma la richiesta è quella di interventi incisivi e complessivi che vadano a ridisegnare un sistema di assistenza in particolare della emergenza-urgenza, non più rinviabili”.

Nei giorni scorsi il presidente Fnomceo aveva espresso tutta la solidarietà della Federazione nei confronti dei colleghi e della direttrice del Pronto Soccorso, “che in questo momento vive una situazione molto difficile”, e aveva condannato tutti gli atti di violenza, le aggressioni e le “denunce ingiustificate” nei confronti degli operatori.  

“I problemi posti all’attenzione oggi a Foggia sono certamente gli stessi rinvenibili a livello nazionale – spiega il presidente Anelli – come, purtroppo, analoghi episodi in altre realtà locali dimostrano. Le carenze di un Sistema Sanitario Nazionale, già depauperato di risorse umane ed economiche vede, giorno per giorno, ridurre la propria potenzialità a causa di pensionamenti anticipati e richieste di trasferimento dei sanitari in organico. I tagli di posti letto e di risorse economiche rendono la gestione assistenziale critica, determinando un clima all’interno delle strutture sanitarie di disagio e di vera e propria sofferenza per i colleghi medici che non riescono più a trovare motivazioni sufficienti a continuare a esercitare una professione che, per le sue competenze e peculiarità, richiede una fortissima abnegazione e una formazione e aggiornamento continui”.

E infatti, per sfuggire a questa realtà lavorativa, molti giovani medici sognano un pensionamento anticipato. Lo rileva, ricorda Anelli, una recente indagine effettuata, per conto di Fnomceo, dall’Istituto Piepoli: un medico su 4, nella fascia di età tra i 25 e i 35 anni, potendo, andrebbe subito in pensione, dall’oggi al domani. Sono proprio, osserva ancora il presidente Fnomceo, “quei colleghi professionisti che dovrebbero essere i più motivati essendo appena entrati nel mondo del lavoro. Una realtà incredibile su cui riflettere laddove si volesse ragionare sul futuro sanitario del nostro sistema”. In più, c'è l’effetto Burn-out, sindrome dell’esaurimento emotivo e fisico.

Infine, un richiamo al Codice deontologico che, nell’incipit, 'impegna il medico nella tutela della salute individuale e collettiva vigilando sulla dignità, sul decoro, sull’indipendenza e sulla qualità della professione'. “Quello che i medici chiedono – conclude Anelli – è di essere messi nella condizione di poter ottemperare a questo dettame deontologico nel rispetto dei diritti costituzionalmente garantiti”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Pronto Soccorso sotto attacco, appello a Emiliano: "La politica ripristini il giusto clima"

FoggiaToday è in caricamento