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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

L'ex distretto è a "rischio crollo imminente": i commissari attivano la protezione civile per sgomberarlo insieme a una palazzina di via San Severo

Attivato con un'ordinanza il Centro Operativo Comunale. Domani pomeriggio è previsto un tavolo tecnico. Sono 78 gli occupanti dei due immobili, 21 sono minori

È operativo dalle 16 di oggi il Centro Operativo Comunale attivato temporaneamente dalla commissione straordinaria del Comune di Foggia per "l'emergenza conseguente al pericolo di crollo" dell'ex distretto militare e della palazzina pericolante al civico 1 della terza traversa di via San Severo.

I commissari Marilisa Magno, Rachele Grandolfo e Sebastiano Giangrande, con l'ordinanza commissariale numero 10 firmata congiuntamente oggi, replicano la soluzione sperimentata in passato, quasi due anni fa, per il campo container di via San Severo. Allora, a gennaio del 2020, con proprio decreto, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, dichiarò lo stato di emergenza, con "l'attivazione in tempi rapidi di soluzioni alloggiative emergenziali per i nuclei familiari oggetto di sgombero", come si evidenzia nel provvedimento odierno che ricalca la strategia adottata dal governatore che consente, peraltro, di andare in deroga alle canoniche procedure di assegnazione degli alloggi, proprio in ragione dell'emergenza.

La commissione straordinaria chiama la protezione civile: domani pomeriggio è previsto un tavolo tecnico e, con tutta probabilità, in quella sede si concerteranno le modalità operative.

Risale a marzo di quest'anno l'ultima ordinanza che intimava lo sgombero immediato e il divieto di utilizzo dell'intero stabile al civico 2 di via Tenente Colonnello Attilio Muscio. L'ex distretto gronda acqua, la copertura in legno nel corridoio del primo piano ha ceduto, l'impianto elettrico non è adeguatamente protetto e le condizioni igienico sanitarie sono decisamente precarie. Il personale dell’ufficio tecnico comunale ha effettuato un ulteriore sopralluogo il 9 novembre e, oltre a confermare quanto già precedentemente certificato, ha evidenziato "un peggioramento delle strutture tutte e in particolare della copertura dell'immobile". Ad oggi, secondo i dati riportati dal Comune di Foggia, l'ex distretto risulta occupato da 14 nuclei familiari, per un totale di 44 persone, 13 sono minori, e alcuni abitanti versano in "precarie condizioni di salute e, pertanto, in condizione di particolare vulnerabilità".

Risale allo stesso giorno, il 19 marzo, l'ordinanza di sgombero della palazzina pericolante al civico 1 della III Traversa di via San Severo. I vigili del fuoco avevano rilevato e ribadito “l’insussistenza delle condizioni di sicurezza del fabbricato” ed evidenziato la necessità di sgomberare lo stabile e transennarlo per impedire l'accesso per "l’evidente stato di fatiscenza e conseguenti pericoli potenziali”. Secondo il censimento del Comune, l'immobile risulta occupato da 10 nuclei familiari per un totale di 34 persone, delle quali 8 sono minori e, anche in questo caso, alcune in precarie condizioni di salute.

Sono in tutto 78 persone, di cui 21 minori. Gli abitanti dei due immobili sono stati tutti denunciati per inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità. La situazione è stata oggetto, si apprende dall'ordinanza, di numerose riunioni con i dirigenti comunali, l'ultima lunedì 15 novembre. Si è parlato della "necessità di individuare idonee soluzioni alloggiative temporanee, procedendo con immediatezza allo sgombero delle unità abitative risultate a rischio crollo".

L'ordinanza è motivata da uno scenario di rischio "assimilabile a quello da catastrofe naturale da eventi meteorologici, stante l'ipotesi di crollo imminente determinatasi dal progressivo deterioramento delle strutture edificatorie a causa dell'effetto dell'azione degli agenti atmosferici". La circostanza giustifica l'attivazione di interventi di prima assistenza della popolazione e l'approntamento dei mezzi e delle strutture necessari a questo scopo e, dunque, della protezione civile, per garantire un ricovero immediato agli sfollati, per quanto temporaneo.

"Le ipotesi di alloggiamento temporaneo ad oggi esaminate risultano comportare tempi non esattamente preventivabili, comunque non compatibili con l’urgenza che il caso richiede e le strutture ricettive presenti sul territorio non hanno, allo stato, a seguito di preliminari interlocuzioni, garantito immediata disponibilità all’accoglienza dell’elevato numero di sfollati", si legge nell'ordinanza. Da qui la necessità di costituire il Coc "con attivazione delle relative funzioni di supporto al fine di praticare soluzioni che consentano l’immediata rimozione del pericolo per le persone mediante ricoveri temporanei ed emergenziali".

Questa modalità gestionale, si specifica, "consentirebbe di attivare, ove necessario, il sistema di supporto regionale di protezione civile con la possibilità di avvalersi delle associazioni di volontari e dell’eventuale apporto logistico regionale, ai fini dell’allestimento di un campo di accoglienza con relativi servizi essenziali per la popolazione coinvolta".

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