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Cronaca

Locali del sottostadio dichiarati inagibili: i commissari chiudono le palestre

Il Comune di Foggia ha inibito l'accesso con apposite ordinanze fino al completamento degli interventi di messa in sicurezza

I locali del sottostadio sono stati dichiarati inagibili e la commissione straordinaria, con una serie di ordinanze contingibili e urgenti, ha inibito l’accesso “fino al completamento degli interventi di messa in sicurezza con l’acquisizione della dichiarazione di agibilità”. Si tratta delle palestre in uso alle associazioni sportive Pesistica Foggia, Movimento Donna, Sporting Club Pugilistica Scrocchia, Oi-Tsuki, Starsport, Wu Tao, Ippon Karate Shotokan e al Centro Fitness Città Nuova.

La vicenda si trascina da almeno cinque anni. Già nel 2017, infatti, la Commissione provinciale di vigilanza locali pubblico spettacolo aveva disposto la verifica dei locali sottostanti lo stadio Pino Zaccheria di Foggia per accertare “la destinazione d’uso e l’esistenza delle autorizzazioni necessarie a svolgere negli stessi eventuali attività” e, a giugno del 2021, aveva disposto la chiusura delle palestre nelle giornate degli incontri e il distacco dei contatori. Ad aprile di quest’anno, un’ordinanza dirigenziale a firma di Carlo Dicesare intimava lo sgombero e il rilascio dei locali entro 30 giorni, perché le autorizzazioni all’epoca rilasciate risultavano prive di un termine di conclusione e perché occorreva effettuare interventi di messa a norma dello spazio del sottostadio.

Una delle associazioni, Movimento Donna, è lì addirittura dal 1970, l’Asd Pesistica Foggia dal 1983, mentre all’associazione Wu Tao era già stata contestata l’assenza di autorizzazione, scaduta a fine 2011, sine titulo come l’Associazione Sportiva Ippon Karate Shotokan dal 2015 al 2022. Dopo la consegna delle chiavi, il Comune ha avviato le verifiche sullo stato dei luoghi e l’osservanza delle normative vigenti in materia di igiene e sicurezza, richieste ripetutamente in sede di Commissione provinciale. A giugno, cinque associazioni sfrattate hanno presentato ricorso al Tar Puglia e hanno ottenuto la sospensione del provvedimento di sgombero considerato “il pregiudizio prodotto all’associazione sportiva e agli associati dall’improvvisa interruzione delle attività sportive e, parallelamente, preso atto dell’esistenza di un titolo comunque abilitativo all’uso dei locali di cui si tratta, non perfettamente conforme ai parametri normativi ma mai rimosso”, si legge nelle distinte ordinanza cautelari. L’udienza per la trattazione di merito del ricorso è fissata al primo febbraio 2023.

Già in occasione di un precedente provvedimento di sgombero del Servizio Sport, nel 2019, la questione era finita al Tribunale amministrativo regionale per la Puglia. Era emersa la necessità di provvedere ad una gara per l’affidamento in gestione della palestra per ovviare alle “illegittimità in relazione all’obbligo di uso proficuo che pertiene alla gestione di beni di proprietà comunale, rilevanti anche in chiave di responsabilità amministrativa”.

Ma una procedura di assegnazione e l’utilizzo dei locali, osservano da Palazzo di Città, “non può prescindere dal rispetto delle norme di sicurezza in uno all’agibilità dei locali”. Qualche giorno fa, allora, il Servizio Lavori Pubblici ha effettuato ulteriori verifiche e un tecnico incaricato dall’ente ha attestato l’inagibilità dei locali. Ha compilato un elenco di tutte le carte e certificazioni che mancano all’appello. “Indiscutibilmente, la palestra non può essere dichiarata agibile”, ha concluso per ciascuno dei locali che non risulta a norma.

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