rotate-mobile
Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Lucera

Cinque giorni prima di essere ammazzata dal marito, Vincenza era finita in ospedale per percosse

L'omicidio si sarebbe consumato davanti ai figli minori di 6 e 12 anni. Luigi Leonetti, ristretto in carcere a Lucera, ora è a Trani dove alle 15 verrà sottoposto all'interrogatorio di garanzia

Luigi Leonetti, il 51enne di Andria colpito da un decreto di fermo di indiziato di delitto (al vaglio del Gip per la convalida e l'adozione della misura cautelare presentata dal pubblico ministero), per l'omicidio della moglie Giovanna Angarano avvenuto il 28 novembre, attualmente ristretto nel carcere di Lucera, alle 15 si sottoporrà all'interrogatorio di garanzia nel carcere di Trani.

La vittima, 43 anni, è stata attinta da più fendenti all’addome e all’emitorace con un coltello da cucina alla presenza dei figli minori di anni 6 e 12 anni.

L'indagato, alle 17.30, aveva contattato il 118 riferendo di aver colpito ripetutamente la moglie con un coltello da cucina all'interno dell'abitazione sulla Sp 231 ad Andria. Il personale medico, intervenuto prontamente, veniva condotto al primo piano dove, riversa a terra nel corridoio, c'era il corpo di Vincenza, già in arresto cardiaco. 

Leonetti, all'arrivo dei carabinieri e del personale della sezione Radiomobile, non ha opposto resistenza. L'arma del delitto è stata sottoposta a sequestro.

Gli immediati approfondimenti investigativi hanno permesso di acclarare quello il motivo passionale sotteso al gesto. In particolare, i rapporti tra i due coniugi si erano incrinati da almeno un mese prima, quando la vittima aveva manifestato l'intenzione di voler interrompere la relazione coniugale.

Da quel momento sarebbero iniziati una serie di litigi tra i due in cui venivano proferite da entrambe le parti reciproche ingiurie. Il 23 novembre, al culmine di una discussione, Vincenza ricorreva alle cure mediche presso l'ospedale sostenendo di essere stata percossa con due schiaffi al volto (prognosi di quattro giorni).

Sottoposto ad interrogatorio, assistito dal proprio difensore di fiducia, ammetteva ogni addebito ricostruendo le fasi dell'omicidio: rientrato in case alle 16.30, ha incrociato la moglie che stava recandosi a scuola a prendere il figlio più piccolo e che sarebbe rimasta fuori. In verità, alle 17, Vincenza ha riportato il figlio a casa.

A quel punto Leonetti avrebbe preso da un cassetto del mobile della cucina un coltello ivi riposto e quando la moglie è uscita dal bagno, l'ha colpita ripetutamente fino alla morte.

Il Pubblico Ministero, oltre ad avvalersi della Sezioni Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri per tutti gli accertamenti urgenti, ha incaricato un medico legale con la sua equipe per la prima fase degli accertamenti, cui farà seguito la autopsia, un informatico per la duplicazione del materiale informatico, un tecnico per la ricostruzione dello stato dei luoghi.

Ha proceduto a raccogliere sommarie informazioni dai soccorritori, i quali, hanno dichiarato che l’indagato aveva ammesso la propria responsabilità alla loro presenza.

In applicazione della 'Carta dei servizi contro la violenza di genere e domestica' della Procura di Trani, si è attivata immediatamente la rete regionale dei servizi per i minori, con l’intervento del Centro di cura del Trauma, per l’assistenza dei minori.

In ragione della necessità di far partecipare al procedimento - quali persone offese - i figli minorenni, il Pubblico Ministero ha avviato l’iter occorrente per la nomina del curatore, dopo la quale sarà possibile notificare gli avvisi di accertamento tecnico irripetibile per effettuare l’autopsia.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Cinque giorni prima di essere ammazzata dal marito, Vincenza era finita in ospedale per percosse

FoggiaToday è in caricamento