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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Cerignola

Tragedia a ridosso del Natale, perde la vita senzatetto: "Non voleva essere aiutato"

La disgrazia a Cerignola. Soltanto due giorni fa era stata comunicata la riapertura dell'antica 'Casa Rosati' ubicata in piazza Zingarelli

Ancora una volta Cerignola si trova a dover fare i conti con una disgrazia. Colto da un malore, Matteo, noto senzatetto, che aveva eletto la sua dimora a spazi pubblici prossimi al Municipio, è stato trovato senza vita. A darne notizia è stato il sindaco Francesco Bonito, che a nome della amministrazione comunale ha espresso profondo "dolore" per quella presenza diventata familiare non solo per chi si recava in municipio:

"Esprimiamo il nostro più sincero cordoglio alla sua famiglia e ai suoi cari. In quest'ora difficile, ricordiamo la sua presenza e ci rattristiamo per la pervicacia con cui non ha voluto accettare l’aiuto dei servizi sociali. La nostra città condivide il dolore di questa triste giornata".

Nel gennaio 2022, davanti a una chiesa della città ofantina, un altro clochard era morto di freddo. Sulla questione è intervenuto l'ex vicesindaco ed ex assessore ai Servizi sociali Rino Pezzano, che punta il dito contro il primo cittadino: "Occuparsi di politiche sociali vuol dire lavorare per migliorare le condizioni di vita di chi sta peggio e non sperperare soldi in attività che non funzionano o, peggio, fare esclusivamente feste e festini. Io avrei proclamato il lutto cittadino, fermato tutte le attività e chiesto scusa ad un'intera comunità. Oggi Cerignola ha perso, la sconfitta è di tutti".

Soltanto due giorni fa era stata comunicata la riapertura dell'antica 'Casa Rosati' ubicata in piazza Zingarelli, dedicata allo storico operatore della Caritas Isah e destinata all’accoglienza delle categorie più fragili. Totalmente ristrutturata grazie ai fondi dell’8×1000, alla volontà del vescovo Fabio Ciollaro e all’Economo diocesano, il sacerdote Gerardo Rauseo, l’immobile è pronto per essere messo a disposizione dei cittadini senza fissa dimora o di coloro che subiscono ordinanze di sfratto o che ne abbiano temporaneamente necessità.

Il progetto, che prevede quattro situazioni abitative distinte e separate con ingressi indipendenti, è tornato utile durante l’emergenza Covid e durante la prima fase della guerra in Ucraina, quando diverse famiglie hanno potuto trovare – come continuano a trovare – ospitalità e ristoro. “Riapre una casa che in realtà non è mai stata chiusa. La casa di Isah rappresenta il nostro modo di essere Chiesa oggi. Un ospedale da campo dove tutti possono essere accolti, come ci ricorda papa Francesco, una casa" il commento del direttore della Caritas diocesana, don Pasquale Cotugno, "segno di una Chiesa accogliente e aperta dove poter creare relazioni di prossimità con gli ospiti, accompagnandoli nella realizzazione del proprio progetto di vita e di integrazione nel tessuto sociale”.

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