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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Addio a Rosa Papagna, la madre di Positano morto ad Herat: è 'sopravvissuta' 13 anni per la verità

Si è spenta a Foggia Rosa Papagna, la madre di Francesco Saverio Positano, il caporal maggiore morto ad Herat in Afghanistan

Rosa Papagna, la madre di Francesco Saverio Positano, il caporal maggiore di Foggia morto ad Herat in Afghanistan il 23 giugno 2010, non c'è più. 

Si è spenta dopo essersi battuta per tredici lunghi anni alla ricerca della verità sulla morte del figlio, che i commilitoni avevano provato a nascondere. Poco più di un mese fa era arrivata la sentenza di condanna a 3 anni e 3 mesi del capo plotone Vincenzo Ricciardi, presente il giorno della morte di Positano, morto schiacciato dal 'Bufalo'.

L'avvocato Lucia Frazzano ha affidato a Facebook il ricordo della donna e della vicenda: "Tu, Rosa, sei morta quel giorno. Sei morta il giorno in cui tuo figlio è stato strappato alla vita e nascosto sotto un mare di menzogne e di bugie dette da chi avrebbe dovuto “proteggerlo” e non lo ha fatto. Morto in una missione di pace ma che di pace aveva solo il nome. E tu sei morta con lui, come con un figlio muore ogni mamma che ha a che fare con questo dolore. 

Da quel giorno tu sei stata costretta a “sopravvivere” con un unico fine: avere quella verità che ti è stata negata per 13 lunghissimi anni. Ma ci sei riuscita, Rosa. Tu, così esile, così piccola ma con la forza di un leone ferito che si fa avanti perché è pur sempre un leone. E il leone, si sa, è forte. La tua verità l’hai avuta.

Io posso essere orgogliosa di aver dato il mio contributo a farla venir fuori ma se non ci fosse stata la tua tenacia, la tua grinta, la tua rabbia e - sì - il tuo dolore che ti ha vestita di una corazza indistruttibile, non saremmo arrivati dove siamo poi arrivati (anche grazie all’aiuto di un Grande Pubblico Ministero che non è stato solo una fredda istituzione ma un uomo che ha messo nel suo lavoro quell’empatia che non ha reso Francesco un “numero”).

Oggi hai scelto di toglierti di dosso quella corazza e di poter finalmente far riposare il tuo corpo dilaniato da dolore fisico e psicologico. Oggi hai scelto di andare dal tuo amato Francesco lasciando noi, qui, tutti increduli perché per noi 'Il leone non può morire'.

Ma forse è giusto che tu adesso riposi. Forse è giusto che anche il leone trovi la pace che per tanto, troppo tempo, gli è stato impedito di trovare.

Qui lasci tanto dolore in tutti noi che - chi in un modo, chi in un altro - ti abbiamo amata e voluto bene. Grazie per avermi mostrato “di cosa è capace una mamma”. Che io possa sempre ed in ogni situazione essere una mamma che merita di essere chiamata così, come tu lo hai meritato fino all’ultimo dei tuoi giorno".

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