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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Manfredonia / Borgo Mezzanone

Fiamme sulla 'pista', a fuoco una baracca nel ghetto di Borgo Mezzanone

Per cause ancora da accertare, poco prima delle 16, è divampato un incendio all'interno di una baracca, un manufatto in cemento e lamiere adibito a mensa. Fortunatamente non si registrano, al momento, feriti né intossicati

Ancora fiamme sulla 'pista', il ghetto di migranti situato a Borgo Mezzanone, nei pressi dell'ormai dismesso Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo.

Per cause ancora da accertare, poco prima delle 16, è divampato un incendio all'interno di una baracca - un manufatto in cemento e lamiere adibito a mensa - fortunatamente in quel momento vuoto.

Immediato l'intervento dei vigili del fuoco del presidio presente nella borgata, con il supporto di una autobotte giunta da Comando provinciale di Foggia: l'intervento del 115 ha evitato il peggio, prevenendo il propagarsi delle fiamme alle vicine baracche e mettendo prontamente in sicurezza materiale pericoloso come, ad esempio, bombole a gas.

Fortunatamente non si registrano feriti nè intossicati tra gli ospiti del ghetto. Le operazioni di spegnimento e bonifica dell'area sono ancora in corso. In corso accertamenti per verificare cosa abbia innescato l'ennesimo rogo nel ghetto. 

Secondo i dati chiesti ed ottenuti da FoggiaToday, nel corso del 2022 sono stati 150 (su un totale di 450), gli interventi svolti dai vigili del fuoco del presidio connessi esclusivamente alle criticità del ghetto, sorto su quella che un tempo era una ex pista militare; la maggior parte degli interventi riguarda lo spegnimento di roghi e incendi e relativa bonifica delle aree colpite.

Intanto, per smantellare e cancellare la ‘vergogna’ dei ghetti, sono stati stanziati circa 200 milioni di euro, in tutta Italia, a valere sul Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza ha stanziato 200 milioni di euro; per le due grandi baraccopoli del Foggiano - ovvero la ‘pista’ e il Gran Ghetto, nell’area di San Severo - sono destinati rispettivamente 53 e 28 milioni di euro.

L'argomento è stato affrontato anche dal Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ieri a Foggia: “La prospettiva immediata”, ha spiegato sul punto il ministro, “deve essere quella di dare dignità di vita a queste persone. Dopodiché l’azione del Governo deve essere quella di creare le condizioni necessarie affinché perché ci sia un prosciugamento del fenomeno constante nel tempo” debellando definitivamente la piaga del caporalato e dello sfruttamento del lavoro che si alimenta della disperazione dei braccianti.

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