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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Pino Francavilla, la rottura con il cugino Antonello e il pensiero a moglie e figli: "Collaboro per dare loro un futuro"

I motivi che hanno spinto Giuseppe Francavilla a collaborare con al giustizia

Giuseppe Francavilla, nel corso dell'interrogatorio del 31 gennaio presso la Direzione Distrettuale Antimafia del Tribunale di Bari, non ha avuto esitazione alcuna ad intraprendere il percorso di collaborazione con la giustizia. 

Il malvivente classe '78, esponente dell'omonimo clan di Foggia, ha deciso di voltare le spalle alla Società Foggiana per garantire un futuro migliore alla moglie e ai suoi due figli, ma anche per aver rotto con il cugino, il boss Antonello Francavilla. Ha sostenuto anche di aver maturato la decisione ancor prima del fratello maggiore, Ciro Francavilla. 

Rispetto all'operazione 'Game Over', Giuseppe ha confermato l'esistenza di un accordo suggellato con Moretti, tra gli esponenti dei due maggiori clan che lato stupefacenti prevedeva il recupero della cocaina da un solo canale, imposto a tutti i pusher di Foggia. In caso contrario sarebbero scattate delle ritorsioni anche fisiche. Nessuno, tuttavia, si sarebbe mai opposto.

"Si fecero il giro di fermare a tutti gli spacciatori al minuto, a quelli che prendevano 50, 100, mezzo chilo, e dissero: "Da oggi dovete venire tutti da noi a prendere, a 60 euro". 

Loro, i Francavilla, si sarebbero dovuti occupare delle estorsioni. Di 10mila euro cadauno l'investimento iniziale.

Il ricavato veniva riposto in una cassa comune, mentre la spartizione avveniva a ridosso delle festività natalizie. Gli affari tra le due consorterie criminali sono durati fino al 2015.  "Poi iniziarono a succedere un po' di… di casini e ognuno si faceva il suo".

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