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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Medici aggrediti, la Regione Puglia si costituirà parte civile: “Nessun disagio giustifica la violenza"

Lo annuncia il presidente della Regione Michele Emiliano, che condivide la decisione con il vicepresidente Raffaele Piemontese, e l’assessore alla Sanità, Rocco Palese: "Invitiamo Asl a fare altrettanto"

“La Regione Puglia si costituirà parte civile e avanzerà richiesta di risarcimento dei danni nei processi che saranno intentati contro le persone responsabili di aggressioni, violenze e minacce al personale sanitario che opera nei Pronto Soccorso. E lo stesso sono invitate a fare le Aziende Ospedaliere e le Aziende Sanitarie Locali”.

Lo annuncia il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, secondo un indirizzo condiviso con il vicepresidente della Regione Puglia, Raffaele Piemontese, e l’assessore regionale alla Sanità, Rocco Palese, dopo gli episodi di aggressioni al personale sanitario oramai sempre più frequenti. L’ultimo grave si è registrato proprio lo scorso sabato sera al pronto soccorso del Policlinico Riuniti di Foggia con due medici, due infermieri e un operatore socio sanitario aggrediti e feriti.

“Il tema è cogente e come Regione  – prosegue il presidente –, anche grazie a una indagine esplorativa messa a punto dal Sistema Regionale di Gestione Integrata della Sicurezza sul Lavoro riguardante il fenomeno della violenza verso gli operatori sanitari del Sistema Sanitario Regionale pugliese, stiamo lavorando per sviluppare adeguate azioni e strategie di prevenzione, che naturalmente non prescindono dal sostegno essenziale fornitoci dalle autorità locali, regionali e nazionali e dalle forze dell’ordine”.  

“Nessun disagio giustifica o rende tollerabili violenze fisiche o psicologiche verso chicchessia”, hanno detto Piemontese e Palese, esprimendo solidarietà e ringraziando “il personale sanitario che lavora in condizioni difficilissime, specie nei pronto soccorso”.

“Tra le cause di queste condizioni difficilissime – sottolineano il vicepresidente e l’assessore alla Sanità – ci sono anche la difficoltà a trovare professionisti che, oltre allo stress derivante dal dover operare su casi di emergenza e di urgenza, debbano mettere in conto anche il rischio di essere aggrediti. Metteremo in campo ogni sforzo per contrastare questo fenomeno delle aggressioni che condiziona negativamente il lavoro di medici, infermieri e oss– concludono Piemontese e Palese – e che rende difficoltoso il soddisfacimento del fabbisogno di personale sanitario qualificato". 

A breve nelle varie Asl e aziende ospedaliere inizierà la formazione del personale in materia di prevenzione delle aggressioni, sempre a cura del SiRGISL.

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