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Sabato, 27 Aprile 2024
SANITÀ

Oltre 10 mesi per una tac, il calvario di un paziente oncologico: "Spero di non arrivarci pieno di metastasi"

La denuncia di un 51enne foggiano, paziente oncologico in follow-up. La data proposta dal Policlinico di Foggia, benché lontana, è l’unica possibilità per l'uomo, che pure ha provato a rivolgersi a strutture private convenzionate ma senza risultati

Nelle parole di Fabio, 51enne foggiano, paziente oncologico in follow-up, c’è rabbia e delusione.

E rancore, tanto, verso un sistema - quello sanitario - che non tutela, come dovrebbe, una categoria fragile come la sua, che viene convenzionalmente racchiusa in un codice: 048, ovvero paziente affetto da patologia neoplastica maligna e tumore di comportamento incerto.

La sua condizione si è scontrata “contro i limiti di un sistema che non mette al centro il malato”, spiega l’uomo a FoggiaToday. E questo è successo dinanzi alla cassa del cup ospedaliero: “17 gennaio 2025 è stata la prima data utile per effettuare la tac total-boby (cranio, torace, addome) di controllo al Policlinico di Foggia, esame che devo effettuare con precisa cadenza, per verificare l’eventuale estensione del cancro o formazione di metastasi in altri organi”, spiega il 51enne che si ritrova, quindi, 10 lunghi mesi di ‘buio’ avanti a sé, durante i quali non avrà modo di conoscere e contrastare l’eventuale avanzata della malattia.

“Dinanzi alle mie rimostranze, l’addetto alla cassa non ha potuto far altro che rispondere: ‘Non so come aiutarla’ e stringere le spalle”, continua. La data proposta dal Policlinico di Foggia, benché lontana, è l’unica possibilità per il 51enne, che pure ha provato a rivolgersi presso strutture private convenzionate: “Hanno terminato tutte il budget previsto per lo svolgimento degli esami in convenzione. Privatamente, invece, l’esame ha un costo di poco inferiore alle 500 euro e quindi non accessibile a tutti”.

La sua è una battaglia collettiva: “Non è solo una mia rivendicazione, ma una realtà contro la quale si scontrano tutti i malati oncologici”, precisi. Il suo calvario è iniziato nel luglio 2020 con una  diagnosi impietosa: carcinoma di alto grado alla vescica. Da allora si sono susseguiti quattro differenti interventi chirurgici, alternati a cicli di chemioterapia e cortocircuiti in una “burocrazia complessa e ottusa. La vita per un malato di cancro è già difficile”, si sfoga. “Si rivoluziona tutto a livello fisico, sociale, lavorativo. Ti svegli la mattina e non ti riconosci più, vivi una vita che non ti appartiene. E in tutto ciò bisogna lottare sempre, per tutto. Anche per una poco piacevole visita di controllo o per il riconoscimento dell’invalidità civile".

"Mi appello alle autorità competenti affinchè tutti i malati di cancro, i pazienti con esenzione 048, siano messi in condizione di poter fare i necessari controlli, in tempi decenti". Per Fabio, quindi, l'obiettivo è ora fissato al 17 gennaio 2025: "Non avevo altra scelta". E con caustico realismo conclude: "Spero solo di non arrivare a quella data pieno di metastasi”, conclude.

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