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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Compensi pagati per errore ai medici, l'Asl se ne accorge in ritardo e chiede i soldi indietro. Il ministero: "Rischio contenziosi e danno erariale"

Il direttore generale del ministero della Salute ha scritto a Vito Montanaro. L'Asl di Foggia non avrebbe aggiornato i database dei medici di base, ignorando gli assistiti nel frattempo deceduti o trasferiti in altre regioni. In questo modo è proseguito il pagamento delle quote capitarie, appunto, ai medici curanti, di circa 38 euro all'anno per ogni paziente (cifra riferita al 2021). 

“Appare evidente come tale condotta, oltre alle comprensibili ripercussioni in chiave economica e professionale che ricadono sui medici interessati e che costituiscono le premesse di potenziali contenziosi, come descritte dai procuratori degli interessati, comporta un non corretto utilizzo delle risorse pubbliche, e, in particolare, dei finanziamenti preordinati al funzionamento della sanità locale, fino a costituire le premesse per un danno erariale".

Così il direttore generale del ministero della Salute il 16 novembre si è rivolto a Vito Montanaro, direttore del dipartimento promozione della salute e del benessere animale, in merito al recupero dei compensi versati in favore di medici di medicina generale convenzionati con il servizio sanitario nazionale.

La precisazione è arrivata dopo le due note trasmesse al ministero dagli avvocati Annarita Antonetti e Lucia Frazzano, con le quali si rendeva noto, anche alla Regione Puglia e alla Asl di Foggia, dell’avvio del recupero da parte dell’azienda locale sanitaria del recupero di somme già versate in favore dei loro assistiti.

“Da quanto rappresentato emergono rilevanti ritardi nell’aggiornamento dell’anagrafe sanitaria da parte della Asl di Foggia, determinando quindi il versamento di compensi in favore dei medici di medicina generale in realtà non spettanti, anche per periodi che raggiungono i nove anni”.

Il direttore generale Andrea Urbani ha chiesto chiarimenti al riguardo e informazioni in merito alle determinazioni che l’assessorato regionale ha assunto o che ritiene di assumere per superare le criticità evidenziate nel funzionamento dei procedimenti amministrativi dell’azienda interessata.

A sollevare il caso sulle colonne di Foggiatoday erano stati il dr Marcello Menga e gli avvocati dello studio legale Antonetti-Frazzano. Per molti anni L'Asl di Foggia non avrebbe aggiornato i database dei medici di base, ignorando gli assistiti nel frattempo deceduti o trasferiti in altre regioni. In questo modo è proseguito il pagamento delle quote capitarie, appunto, ai medici curanti, di circa 38 euro all'anno per ogni paziente (cifra riferita al 2021). 

Alcuni medici si sono visti presentare un conto di 15/20 mila euro. I medici sono disposti a restituire quanto percepito per errore, ma vogliono sapere come siano stati fatti i conteggi, tenendo conto che su quelle somme che verrano restituite, sono state pagate le tasse. E’ stata chiesta la restituzione di quote anche del 2007 (continua a leggere).

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