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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Manfredonia

Un grande deposito costiero di Gpl, il più grande d'Europa a Manfredonia: "Non lo vogliamo"

Ieri sera il Consiglio comunale, convocato in sessione straordinaria, ha votato all'unanimità la mozione proposta da Gianni Rotice

Manfredonia ribadisce convintamente e compattamente ‘no’ ad Energas, lanciando un messaggio chiaro e forte al Consiglio dei Ministri che dovrà esprimersi all'ipotesi di insediamento del più grande deposito Gpl d'Europa. Ieri sera il Consiglio comunale, convocato in sessione straordinaria, ha votato all'unanimità la mozione proposta da Gianni Rotice. A sostegno dell'amministrazione comunale il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, la consigliera provinciale Liliana Rinaldi, i consiglieri regionali Paolo Campo, Giandiego Gatta e Giannicola De Leonardis, l'assessore regionale Rosa Barone, i parlamentari Michele Bordo, Antonio Tasso, Marialuisa Faro, Francesca Troiano, Giorgio Lovecchio, l'europarlamentare Mario Furore.

Il testo della mozione

"Visto l’esito della riunione della Conferenza dei Servizi istruttoria, del 22/10/2015 si è tenuta presso il Ministero dello Sviluppo Economico indetta nell’ambito del procedimento autorizzatorio, ai sensi degli artt. 57 e 57 bis della L. 35/2012, nella quale il Comune di Manfredonia ha espresso il proprio parere di non conformità urbanistica a firma del dirigente protempore del 7° settore;

che l'area sulla quale si vuole insediare lo stabilimento, è interessata dalla presenza di Sic/Zps per le quali è stata nel passato avviata una procedura di infrazione comunitaria, poi archiviata e che nell'area Di49 non è possibile installare l'impianto proposto poiché in contrasto con le vigenti Nta del Prg;

che in data 28/10/2015, prot. 38307, su richiesta del servizio Rischio Industriale della Regione Puglia, il Comune di Manfredonia relazionava sulla non verificata compatibilità territoriale ed ambientale del progetto rispetto alla strumentazione urbanistica vigente;

che in data 13 novembre 2016 si sono tenute le operazioni di voto referendarie a seguito delle quali è prevalsa la volontà della popolazione contraria all’insediamento del deposito Energas con un netto 95%;

che in data 13 aprile 2017, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, si è tenutala seconda la riunione della Conferenza di Servizi decisoria, all’interno della quale sono stati depositati I risultati agli atti la deliberazione del Consiglio Comunale n. 39 del 30 novembre 2016 recettiva delle risultanze negative del referendum consultivo tenutosi in data 13 novembre 2016;

che sotto il profilo paesaggistico, allo stato non risulta definito quanto richiesto dal Comune circa l'accertamento di compatibilità paesaggistica ai sensi dell'art.91 delle Nta del Pptr, già richiesto con nota prot. n.23947 del 01.07.2015.

che sotto il profilo della sicurezza, il Comune ha depositato agli atti della Conferenza citata il verbale n.1 del 25.01.17 del Ctr nel quale il Ctr stesso ha fatto presente che, ai sensi dell'art.2 del d.lgs. n. 105/2015, l'analisi ai fini del rilascio del Nof è stata condotta solo sul “deposito di stoccaggio”;

che in data 05/12/2018 nella terza seduta della Conferenza dei Servizi istruttoria, nell’ambito del procedimento autorizzatorio, il Comune ha fermamente ribadito la sua contrarietà alla realizzazione del deposito costiero sul suo territorio ed ha rappresentato che nel corso della precedente conferenza dei servizi del 13.04.17, il responsabile del procedimento del Comune aveva chiesto "alla società proponente di presentare idonea documentazione al Comune di Manfredonia affinché esso potesse esprimere all'interno del procedimento il parere paesaggistico;

che a fronte di tale richiesta la società proponente non ha presentato idonea istanza di autorizzazione paesaggistica ex d.lgs. n.42/04, poiché riteneva il procedimento già assorbito dal decreto Via del Ministero dell’Ambiente;

che il Comune, pur in assenza della documentazione già richiesta nella precedente conferenza dei servizi, conduceva l'istruttoria sotto il profilo paesaggistico consegnando agli atti della conferenza gli esiti negativi della valutazione condotta dalla Commissione Locale per il Paesaggio nella seduta del 04.12.18;

che la Regione confermava i pareri tecnici espressi con la nota del servizio Assetto del Territorio con nota prot. n.145/10107 del 21 ottobre 2015 e Dgr n. 1361 del 5 giugno 2015 acquisiti nell'ambito della Conferenza dei servizi del 22 ottobre 2015, rimarcando la forte preoccupazione per la decisa ostilità del territorio nei confronti del progetto e che non si possano fare impianti contro la volontà delle popolazioni locali;

che la Regione Puglia, nella conferenza sopra detta, dichiarava di non esprime in modo definitivo il parere;

che il Ministero dello Sviluppo Economico, anche alla luce della richiesta del Comune di Manfredonia, chiedeva alla Regione Puglia di esprimere l'Intesa positiva o negativa ivi compresi gli aspetti paesaggistici, come previsto dall'art. 57, comma 2 del decreto legge 9 febbraio 2012, n.5, convertito nella legge 4 aprile 2012, n. 35, in merito al procedimento;

in data 6 dicembre 2018, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Barletta·Andria-Trani e Foggia ha disposto l'annullamento d'ufficio, in autotutela, della nota prot. n. 10288 del 4 dicembre 2018 della stessa Soprintendenza, richiedendo puntuali integrazioni documentali;

che a seguito delle integrazioni prodotte da Energas, in data 2 febbraio 2020, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Barletta·Andria-Trani e Foggia ha espresso il parere positivo, con prescrizioni, ai fini della autorizzazione paesaggistica;

che il Mise, con nota in data 29/12/2020 chiedeva alla Regione Puglia di esprimere l’intesa positiva o negativa, ivi compresi gli aspetti paesaggistici ai sensi dell’art. 57 del DL5/2012 convertito nella legge 35/2012;

che con nota in data 19 gennaio 2021 la sezione regionale Tutela e valorizzazione del Paesaggio confermava che il Comune aveva la competenza al rilascio dell’Autorizzazione Paesaggistica e ribadiva che non poteva essere invocata la deroga dei “territori Costruiti” poiché la stessa deroga, ai sensi dell’art. 109 comma 7 delle Nta del Pptr era scaduta decorso un anno dall’entrata in vigore del Pptr e che, pertanto, per l’intero intervento doveva essere rilasciata l’autorizzazione paesaggistica ai sensi dell’art. 146 del D.lgs 24/2004 e dell’art 90 delle Nta del Pptr;

che con deliberazione di G R n. 138 del 27/01/2021 la regione Puglia esprimeva il diniego di intesa ai sensi dell’art. 57 del DL n. 5/2012 convertito nella legge 35/2012;

che relativamente alla validità del provvedimento di Via si rappresenta che il D.Lgs. n. 152/06 stabilisce che i progetti sottoposti a Via debbano essere realizzati entro cinque anni dalla pubblicazione del provvedimento (salvo diverso termine viene espressamente indicato) e che, trascorso detto periodo, la procedura di valutazione dell'impatto ambientale debba essere reiterata, pertanto il provvedimento di compatibilità ambientale emanato con Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Mare n. 00295 del 22/12/2015 risulta scaduto;

Preso atto e confermando quanto espresso dal Comune con le nota prot. AOO-145/0107del 21/10/2015, con le deliberazioni nn. 27 e 28 del 2015 e 34 e 39 del 2016; quanto espresso nelle conferenze di servizi presso il ministero dello Sviluppo Economico in data: 22/10/2015, 13/04/2017 e 05/12/2018;

Vista la deliberazione di G R n. 138 del 27/01/2021 con cui la Regione Puglia non ha concesso l’intesa, anche ai fini paesaggistici, ai sensi dell’art. 57 del DL n. 5/2012 convertito nella legge 35/2012;

Considerato e ribadito che Il modello di sviluppo del territorio di Manfredonia procede nella direzione opposta rispetto a quello proposto da Energas; che Manfredonia ha già pagato un duro prezzo con la realizzazione dello stabilimento Anic-Enichem, che ha causato una tragedia sociale, sanitaria, ed ecoambientale, di cui non si intravede ancora la fine.

Lo sviluppo di questo territorio, ormai, deve passare attraverso il potenziamento turistico di una città che sta finalmente, raggiungendo un livello di offerta di servizi e di accoglienza di rilievo in ambito nazionale ed internazionale; l’eccezionale varietà del paesaggio, dell’ambiente, del territorio di Manfredonia e di Siponto consente un’offerta turistica diversificata e nello stesso tempo qualificata, in grado di soddisfare tutte le esigenze. Le materie prime sono il sole, che splende per tutto l’anno (la zona sipontina presenta indici di piovosità tra i più bassi d’Italia), il mare che non conosce ombra di alga o di mucillagine, il litorale che varia dall’immensa e scintillante spiaggia della riviera meridionale, alla costa alta della parte settentrionale. Ma Manfredonia non è solo questo. È arte, è cultura offerte ai turisti da un cartellone di manifestazioni primaverili ed estive di alto livello culturale. È la storia racchiusa nei suoi eccezionali monumenti e nei suoi giacimenti archeologici; che il territorio di Manfredonia e ricco della storia dell’antica città di Siponto che proprio in questi ultimi mesi sta vivendo una stagione di valorizzazione soprattutto grazie alla campagna di scavi promossi dalle Università di Bari e Foggia; che nel mese di settembre 2021 ha avuto inizio la prima campagna di scavi archeologici a Siponto nel quadro di un progetto pluriennale, “Sipontum: archeologia globale di una città portuale”, condotto congiuntamente dalle Università di Bari e di Foggia, in stretta collaborazione con il Parco archeologico di Siponto della Direzione regionale musei della Puglia e in regime di concessione (Decreti DG ABAP rep. nn. 872 e 873 del 4.8.2021 e da parte della Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio di Foggia (Ministero della Cultura); che lo scavo, che fa seguito a importanti prospezioni geofisiche condotte lo scorso anno, grazie alle quali è stato possibile ricavare informazioni preziose sulla presenza nel sottosuolo delle strutture della città romana e di quella medievale, si concentrerà inizialmente in due aree, una in corrispondenza dell’antico anfiteatro, l’altra coincidente con una porzione di un isolato della città romana, sulla quale si sovrapposero gli edifici di età medievale. Contemporaneamente allo scavo sono proseguite le prospezioni geofisiche con l’obiettivo di disporre di una pianta completa della articolazione della città all’interno del circuito di mura. Siponto, infatti, è stata finora indagata in minima parte e riserva certamente molte sorprese; che centro dalle origini mitiche legate alla fondazione di Diomede e scalo portuale di Arpi, Sipontum fu la prima colonia marittima romana, fondata nel 194 a.C. e ripopolata pochi anni dopo nel 185. Nel corso del XIII secolo si consumò l'epilogo dell'esperienza insediativa di Sipontum, abbandonata definitivamente anche per il sopraggiungere di fenomeni sismici, e trasformata in una cava di materiali per la vicina Manfredonia, fondata da Manfredi nel 1263; che Siponto rappresenta pertanto un caso esemplare di città antica e medievale abbandonata e consente di approfondire numerosi temi, dalla fisionomia di una colonia romana a quella della città nelle fasi tardoantica e medievale e in particolare al ruolo centrale del porto, oggi interrato ma in antico perfettamente funzionante, base operativa anche dei commercianti di grano apuli. che lo scavo intende essere solo una parte di un intervento più ampio di conoscenza, tutela, valorizzazione e fruizione dell’area archeologica di Siponto, condotto anche secondo i principi dell’archeologia pubblica, con il pieno coinvolgimento della comunità locale, del mondo delle imprese, dell’associazionismo, della cultura e della scuola; che il progetto della Energas, ponendosi in totale contrasto con la vocazione dell’intero territorio ed in particolare con il sito archeologico, prevede che la condotta sottomarina emerga in corrispondenza del litorale sabbioso di Siponto, attraversando, poi, l’area oggetto di vincolo archeologico con le due condotte interrate, con evidente pregiudizio per lo sviluppo e la valorizzazione futura del Parco Archeologico di Siponto anche in relazione al possibile ampliamento dello stesso; che connesso intimamente con questo modello di sviluppo legato al turismo culturale è il porto turistico di Manfredonia che rappresenta una opportunità di rilancio economico per il territorio di Manfredonia e per l’intero comprensorio provinciale; che una infrastruttura di tale importanza è indubbio che possa essere strumentale alla crescita turistica dell’intera provincia, in primo luogo favorendo il dialogo con gli altri porti turistici del promontorio a cominciare da Mattinata, Vieste, Peschici e Rodi Garganico ma anche e soprattutto mettendo realmente a sistema e favorendo il dialogo con l’insieme degli operatori turistici provinciali; che l’economia del mare potrebbe subire, dopo il tracollo legato alle note vicende del caro gasolio e del decremento dello sforzo di pesca per fattori economico-finanziari di carattere strutturale nazionali ed internazionali, una definitiva battuta di arresto poiché il tratto di mare che bagna Manfredonia e le sue pregevoli zone ad alto valore ambientale sarà interessato da un traffico annuo di 50 navi gasiere da 2000 tonnellate.

Per tutto quanto sopra premesso e considerato si fa istanza a tutti i rappresentanti delle istituzioni locali, regionali, nazionali ed europee, di condividere e sostenere le ragioni della opposizione della popolazione di Manfredonia fortemente contraria alla realizzazione del deposito costiero di gas proposto dalla società Energas; si chiede di sostenere le ragioni della popolazione di Manfredonia nelle sedi politiche ed istituzionali delle quali si è rappresentanti".

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