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Cronaca

Coronavirus, in Puglia 191 persone in terapia intensiva: la percentuale di posti letto disponibili è tra le più basse d'Italia

La Puglia è tra le sei regioni con il numero più basso di posti letto disponibili su 100mila abitanti. Terapia intensiva: in Italia solo tre regioni sotto la soglia critica del 30%

Con i dati registrati ieri, è salito a 31.978 il numero delle persone attualmente positive in Puglia. Di queste, 30.289 sono in isolamento domiciliare, mentre è salito a 1.690 il numero dei pazienti ricoverati. Il dato include la somma delle persone ricoverate in area critica (che sono 1.499) con quelle in terapia intensiva, che nella giornata di ieri erano 191. Non si tratta del record assoluto, che invece è stato raggiunto lo scorso 20 novembre, quando i posti occupati nelle terapie intensive erano 202. 

Sui ricoveri sono diverse le indicazioni offerte dall'Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali. A cominciare dal numero di posti letto attivi per 100mila abitanti nelle singole regioni e province autonome. Sei regioni non raggiungono la soglia minima dei 14 posti per 100mila abitanti. In Puglia sono attivi in totale 452 posti letto (con altri 70 attivabili), un terzo dei quali per le terapie intensive. Ovvero, poco più di 10 ogni 100mila abitanti. Si tratta della quinta percentuale più bassa d'Italia, dopo Calabria, Campania, Sardegna e Molise. Tra le regioni più virtuose spiccano la Valle d'Aosta (21.5 posti letto su 100mila abitanti), il Veneto (10.3 di terapia intensiva e 20 complessivi) e la Sicilia (16.7 posti totali, la metà dei quali per la terapia intensiva). 

Posti letto terapia intensiva 23 novembre 2020-2

Terapia intensiva, rapporto tra ricoverati e PL disponibili: solo tre regioni sotto la soglia del 30%

Malgrado il Monitoraggio del Ministero della Salute abbia evidenziato un calo dell'indice di contagiosità, lo stesso non si può dire sul numero dei ricoverati e, nello specifico, sul rapporto tra gli stessi e i posti letto disponibili. Soltanto tre regioni (Molise, Sicilia e Basilicata) risultano sotto la soglia del 30% per le terapie intensive, ovvero la percentuale indicata dal Ministero della Salute come quella da non superare per scongiurare il sovraccarico dei reparti.

Preoccupante i dati della Lombardia e del Piemonte che presentano rispettivamente il 65% e il 64% di posti in terapia intensiva già occupati. Chiude il podio l'Umbria con il 61%. A metà classifica c'è la Puglia con il 42% delle terapie intensive occupate e il 46% dei posti occupati nell'area non critica, ovvero i reparti afferenti alle specialità di malattie infettive, medicina generale e pneumologia. Nel complesso, secondo la rilevazione dell'Agenas, il 43% dei posti in terapia intensiva è attualmente occupato, mentre per i reparti di area non critica è stata superata la soglia del 50%. 

In Italia si attesta intorno al 5% la percentuale di pazienti Covid ricoverati rispetto al totale dei positivi. Solo la provincia autonoma di Trento supera abbondantemente la doppia cifra con il 18% di pazienti ricoverati. Seguono la Liguria (8,9%) e la Valle d'Aosta (8,6%). La Puglia è in sesta posizione con il 5,3% di pazienti ricoverati. 

Sale oltre l'11%, invece, l'incidenza dei pazienti ricoverati in terapia intensiva rispetto al totale degli ospedalizzati. In questa speciale classifica è l'Umbria a far registrare il dato più alto, con il 17,4%, seguita da Molise e Marche. 

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