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Cronaca

Monitoraggio Covid, la Puglia tra le undici regioni ad alto rischio: in Italia l'indice rt in aumento per la quinta settimana di fila

In Puglia l'indice rt è salito a 1.18. Il report evidenzia un peggioramento della situazione epidemiologica nel paese. Tuttavia, le restrizioni adottate durante il periodo delle festività natalizie è servito a contenere la risalita dei contagi e dell'incidenza

"L’epidemia resta in una fase delicata ed un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è possibile, qualora non venissero mantenute rigorosamente misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale. Tale tendenza a livello nazionale sottende infatti forti variazioni inter-regionali con alcune regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica ed il relativo impatto, uniti all’elevata incidenza impongono comunque incisive misure restrittive". È il dato tutt'altro che incoraggiante che giunge dall'ultimo report del Monitoraggio Covid, diramato dal Ministero della Salute. 

Il report, che fa riferimento al periodo 4-10 gennaio, evidenzia un peggioramento della situazione epidemiologica nel paese. Tuttavia, le restrizioni adottate durante il periodo delle festività natalizie è servito a contenere la risalita dei contagi e dell'incidenza.

Sono, in particolare, quattro le regioni/Pa che evidenziano un aumento consistente dell'incidenza: il Veneto (365,21 per 100mila abitanti), la provincia autonoma di Bolzano (320,82), l'Emilia Romagna (284,64) e il Friuli Venezia Giulia (270,77). La situazione attuale non consente ancora il ripristino totale dell'identificazione dei casi e il relativo tracciamento dei contatti: "Il servizio sanitario ha mostrato i primi segni di criticità quando il valore a livello nazionale ha superato i 50 casi per 100.000 in sette giorni e una criticità di tenuta dei servizi con incidenze elevata". 

In risalita anche l'indice rt, che cresce per la quinta settimana consecutiva. La Provincia autonoma di Bolzano e la Lombardia presentano un rt maggiore di 1,25, compatibile con uno scenario di tipo 3. La Puglia, insieme ad altre otto regioni (Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Piemonte, Sicilia, Umbria e Valle d'Aosta) hanno un rt maggiore a uno o nel limite inferiore, compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre 10 hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno ma sono tutte, tranne una, con un Rt medio sopra uno o appena sotto. 

L'impatto sui servizi assistenziali resta alto in buona parte del Paese. Secondo quanto evidenzia il report, 11 Regioni/province autonome (tra cui la Puglia), risultano a rischio alto, 10 a rischio moderato (di cui quattro ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e nessuna a rischio basso. 

Per quel che concerne il dato dei ricoveri, 12 Regioni/province autonome presentano un tasso di occupazione in terapia intensiva/aree mediche sopra la soglia critica (la scorsa settimane erano 13). È ancora oltre la soglia del 30% il tasso di occupazione delle terapie intensive, così come tende ad aumentare il dato dei pazienti ricoverati negli altri reparti Covid. 

Si osserva una diminuzione delle allerte di resilienze riportate dalle Regioni/PPAA, con 10 Regioni/PPAA senza allerte segnalate (vs una la settimana precedente). Questa settimana sono due le Regioni (Calabria e Sicilia) con molteplici allerte di resilienza segnalate. 

In lieve calo anche il numero di casi non riconducibili a catene di trasmissione note (dal 40.487 a 39.970), mentre risale quasi del 2% il dato delle nuove positività accertate attraverso l'attività di tracciamento (dal 26,8% al 28,5%). In discesa (-1,4%) anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi. Il 26,5% dei casi è stato individuato attraverso attività di screening, mentre per il 13,6% non è stata riportata la ragione dell'accertamento. 

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