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Cronaca

Ecco la bozza del nuovo Dpcm: bar e ristoranti chiusi alle 18. Stop a palestre e piscine

Nella giornata di oggi il premier ha riunito i capi delegazione per discutere sulle nuove misure da adottare nel prossimo decreto. Attività di ristorazione verso la sospensione nei festivi e alla chiusura anticipata nel resto della settimana. Chiudono palestre e piscine

Potrebbe essere annunciato già nella giornata di domani il nuovo Dpcm. Allo studio del Governo nuove misure restrittive per fronteggiare l'aumento di contagi sempre più preoccupante: nella giornata di oggi in Italia si sono registrati 19.644 casi e 151 morti (631 casi e 10 morti in Puglia).

In mattinata il premier Conte ha riunito i capi delegazione per discutere sulle nuove misure da adottare nel prossimo decreto. 

Nella bozza del Dpcm - che comunque potrà essere soggetta a modifiche, prima dell'approvazione finale - si fa riferimento alla sospensione la domenica e i giorni festivi di tutte le attività dei servizi di ristorazione (tra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie). Nei giorni feriali, invece, l'apertura è consentita dalle ore 5 alle ore 18. "Il consumo al tavolo - si legge nella bozza - è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi; dopo le ore 18,00 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico; resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti; resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 24,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze". 

Novità, peraltro abbastanza annunciate, anche su piscine e palestre, oggetto anch'esse di chiusura: "Sono sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, fatta eccezione per l'erogazione delle prestazioni rientrnati nei livelli essenziali di assistenza nonché centri culturali, centri sociali e centri ricreativi". 

Nessun riferimento, invece, all'adozione di un coprifuoco, ma è ribadita la possibilità di chiusura al pubblico di strade, piazze e centri urbani dove si possono creare situazioni di assembramento, dopo le 21. Tuttavia si raccomanda fortemente a tutte le persone fisiche "di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune". 

Per quanto riguarda le scuole: confermata l'attività didattica in presenza per il primo ciclo di istruzione, mentre per le scuole secondarie di secondo grado si invita all'adozione di "forme flessibili nell'organizzazione dell'attività didattica ai sensi degli articoli 4e 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999 n. 275, incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, per una quota pari al 75 per cento delle attività, modulando ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l'eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l'ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9,00". 

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