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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

La madre è morta da due anni, ma lui continuava ad incassarne la pensione: arrestato

Un 64enne incensurato ha omesso di segnalare il decesso della madre, avvenuto nel mese di marzo del 2015, titolare di una pensione di anzianità e di una di reversibilità per complessivi 2500 euro

La madre è deceduta due anni fa, ma lui continuava ad incassare regolarmente la pensione della defunta. E' quanto scoperto dai finanzieri del Comando Provinciale di Foggia, che hanno arrestato in flagranza di reato un sessantenne di San Severo per l’ipotesi reato di truffa aggravata ai danni dello Stato.

Nel dettaglio, i militari del gruppo della Guardia di Finanza di Foggia, nell’ambito della costante attività di contrato alle truffe perpetrate  a danno dell’INPS, hanno appurato che un 64enne incensurato, originario di San Severo, ha omesso di segnalare il decesso della madre, avvenuto nel mese di marzo del 2015, titolare di una pensione di anzianità e di una di reversibilità.

Grazie a tale omissione i ratei delle pensioni spettanti, pari a circa 2.500 euro mensili, erano regolarmente accreditati, il 1° giorno di ogni mese, su un conto corrente bancario cointestato con la defunta. Gli accertamenti bancari svolti hanno evidenziato come l’importo della pensione, a distanza di pochi giorni dal pagamento delle competenze, venisse sistematicamente prelevato mediante operazioni bancomat.

Ed infatti, in concomitanza con l’accredito del trattamento pensionistico del mese di marzo, l’indagato si è puntualmente recato allo sportello bancario automatico nei pressi della propria abitazione per effettuare il “consueto” prelievo. Dopo aver accertato, nell’immediatezza, che l’importo prelevato fosse inequivocabilmente riconducibile all’indebito accredito del trattamento pensionistico, hanno proceduto all’arresto in flagranza di reato dell’indagato.

La successiva perquisizione domiciliare ha consentito di acquisire ulteriori elementi a supporto dell’ipotesi di reato contestata. Lo sviluppo di ulteriori approfondimenti investigativi, svolti in collaborazione con l’I.N.P.S. e con l’istituto bancario interessato, hanno consentito di quantificare in oltre 65.000 euro l’importo del trattamento previdenziale erogato a favore della defunta ed indebitamente incassato dal figlio.

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