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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca San Severo / Viale due Giugno

Furti, saccheggi e un'aggressione spietata: presa la banda che si autocelebrava sui social

Finiscono ai domiciliari sei sanseveresi, quattro uomini e due donne. Due di loro, risponderanno anche della violenta aggressione avvenuta lo scorso 5 marzo, in viale Due Giugno, ai danni di un medico di 64 anni

In sei - quattro ragazzi e due ragazze - partivano da San Severo per mettere a segno furti di auto o “ripulire” box e scantinati in città, ma anche nelle vicine regioni come Molise, Abruzzo, Marche. Furti seriali e sistematici: la polizia ne ha accertati almeno trenta in 4 mesi, ovvero da gennaio ad aprile dello scorso anno. Tutti colpi messi a segno con violenza e sfrontatezza, pubblicando perfino selfie delle varie “trasferte” sulle proprie pagine Facebook.

E’ quanto scoperto dagli agenti del commissariato di San Severo e della squadra mobile di Foggia, nell’ambito dell’operazione “Arancia Meccanica”, scaturita a seguito di una gravissima aggressione avvenuta lo scorso cinque marzo, in viale Due Giugno, a San Severo. In quell’occasione, un medico di circa 60 anni fu vittima di un pestaggio selvaggio e gratuito perché voleva riprendere con il proprio telefono cellulare un tamponamento cui aveva assistito, prima che i responsabili fuggissero.

ARANCIA MECCANICA, IL VIDEO

Per evitare di essere filmati, i due responsabili - Antonio Bonaventura e Ciro Mazzeo, di 22 e 23 anni, accusati di lesioni gravissime - colpirono il malcapitato con calci e pugni provocandogli un grave deficit visivo permanente. Da quest’episodio, la polizia è riuscita a ricostruire i vari raid messi a segno anche nelle citta di Termoli, Vasto, Montesilvano e Ancona, accertando le responsabilità di altri quattro soggetti (Giuseppe Scarcella e Andrea Stocola, di 20 e 24, Antonietta Cartanese di 35 anni e Roberta Francillotti di 22).

Tutti di San Severo, sono responsabili di una variegata attività illecita per reati contro il patrimonio. All'operazione hanno preso parte anche gli agenti della sezione Polizia Stradale di Foggia, per l'aspetto relativo alla ricettazione e al riciclaggio delle auto. Le indagini hanno evidenziato una notevole capacità organizzativa tale da consentirgli di portare a termine un numero elevato di furti di veicoli, centraline, targhe, oltre che veri e propri saccheggi di box e scantinati.

Le trasferte avvenivano grazie all’auto messa a disposizione della banda da Cartanese, mentre tutta la refurtiva veniva stivata in un box inpiano centro a San Severo in uso a Bonaventura; qui veniva anche “taroccati” i veicoli attraverso la punzonatura e contraffazione del numero di telaio per camuffare l’origine delittuosa. I sei sono tutti ai domiciliari. La Procura di Foggia, titolare delle indagini, aveva richiesto per tutti gli indagati la misura cautelare in carcere, richiesta non soddisfatta dal gip. Per questo motivo, gli inquirenti titolari delle indagini hanno immediatamente depositato il ricorso in appello.

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