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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Manfredonia

Narcotraffico, l'alt dei finanzieri e i 18 kg di droga abbandonati nella fuga: "Mi aspettavano con i fucili"

Le indagini scattate il 6 marzo 2023 quando i militari della Guardia di Finanza di Manfredonia, hanno predisposto un controllo sulla Sp 141, in località Scalo dei Saraceni

L'attività di indagine del procedimento che ieri 11 gennaio, a Manfredonia, ha portato all'arresto di cinque persone, è partita quando il 6 marzo dello scorso anno, i militari della Guardia di Finanza di Manfredonia, hanno predisposto un controllo sulla Sp 141, in località Scalo dei Saraceni.

Intorno alle 19.30 i finanzieri notarono due autovetture procedere a distanza di pochissimi metri l'una dall'altra, quasi attaccate. Insospettiti da questo elemento, hanno intimato ad entrambe di fermarsi: la Lancia Musa con a bordo Elia Fatone ottemperava all'alt, mentre il conducente a bordo della Peugeot bianca, prima rallentava, poi con una manovra si immetteva all'interno del complesso di abitazioni di 'Scalo dei Saraceni'.

Una volta dentro, la persona alla guida spegneva i fari, accelerava e dal finestrino lanciava una busta gialla con dentro diversi panetti di hashish poi recuperati  dalla pattuglia della Finanza.

L'altra, invece, si poneva all'inseguimento del fuggitivo, che sceso dall'auto, recuperava un altro involucro con dentro la stessa sostanza stupefacente dal vano portabagagli, che poi avrebbe fatto cadere a terra, e si dileguava tra la vegetazione e gli acquitrini, facendo perdere le proprie tracce.

I militari della Guardia di Finanza procedevano al sequestro del veicolo - che risulterà noleggiata a Cerignola dallo stesso Elia Fatone - e di 18,4 kg di hashish suddivisa in 184 panetti. Nel corso delle intercettazioni, in una conversazione con Pasquale Murgo, il principale indagato aveva fatto riferimento all'episodio:

"Hai capito perché non hanno fatto niente a me? Hanno preso l'amico mio".

Tre giorni dopo mentre in un bar colloquiava con due persone, tra cui il veronese Michele Calderara, "sia pur ingigantendolo", riferiva l'accaduto ammettendo di aver noleggiato l'auto e rappresentando l'idea che il complice, "l'amico mio", si fosse disfatto dello stupefacente, manifestando apprezzamenti sulla rapidità con la quale era riuscito a sfuggire al controllo:

"...un bastardo che non...ha fatto...mi ha fatto trovare...cinque camion di...la finanza...; mi aspettavano con i fucili...l'amico mio che stava dietro...quello è stato in gamba a fare...; destra...sennò!"

Nella circostanza raccontava altresì che Pasquale gli aveva preannunciato che il giorno dopo sarebbero andati a cercarlo e che lui li avrebbe visti attraverso le telecamere di casa sua. Spiegava inoltre come la macchina sequestrata fosse intestata a lui e che temeva che il suo amico avesse lasciato lo stupefacente.

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